29.1.06,12:20 PM
Come respirare, soffocati da "ragnatele di rapporti intricati che cercano una forma" non qualsiasi...
ON AIR: Almeno tu nell'universo, Mia Martini
E' che ho appena finito con la telefonata serale e la telefonata serale è quella
più importante, perchè ha la responsabilità dell'umore che poi mi crolla addosso la mattina dell'indomani, ed è per questa ragione che mi sento come se volessi dire e fare chissà cosa ma tanto non dirò e farò nulla perchè tanto non cambierebbe niente. Nè fuori né dentro di me. Cioè, certe cose non bisognerebbe neanche pensarle: il problema è che io resterò sempre un'insolita specie di ridicola ragazzina in piena cotta adolescenziale. Ed è meglio se mi metto l'anima in pace.
è quello che sai che ti uccide
o è quello che non sai
a mentire alle mani, al cuore, ai reni
lasciandoti fottere forte
per spingerti i presagi via dal cuore su in testa
sopprimerli
non sai
non sai che l'amore è una patologia
saprò come estirparla via
torneremo a scorrere
torneremo a scorrere
l'eroe del mio inferno privato
sei un giro di routine
indossi il vuoto con classe
ma è tutto ciò che avrai
perchè quando il dolore è più grande poi non senti più
e per sentirti vivo ti ucciderò
ti ucciderò
vedrai
vedrai se il mio amore è una patologia saprò come estirparla via
torneremo a scorrere
torneremo a scorrere
torneremo a scorrere
torneremo a scorrere
lo so
lo so che il mio amore è una patologia
vorrei che mi uccidesse ora
[Ci sono molti modi, Afterhours]
Qual è il problema? Che ho sonno e domattina devo alzarmi entro una fascia oraria accettabile e devo fare una lunga doccia e devo andare a ripetizioni da mezzogiorno alle due del pomeriggio e quant'altro. Qual è il problema? Che sono esaurita.
E' così stupido, piccolo e stupido.
Tu che sei diverso.
 
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27.1.06,3:55 PM
Il problema è che Uomini e donne mi conforta, e mi conforta perchè conferma ogni mio più cupo presentimento...
ON AIR: X & Y, Coldplay
Mah.
L'economia aziendale si avvia di gran carriera a diventare uno dei miei incubi peggiori: sono tornata a Cosenza per prendere qualche ripetizione, sperando che riuscirò a comprendere s'è necessario che io mi dedichi anima e corpo all'economia domestica. Perchè la matematica è una scienza distante anni luce da me, perchè i bilanci - di qualsiasi tipo - non sono mai stati il mio forte, perchè inizio a rivalutare le gioie sottese ai più semplici lavori domestici, perchè non ho nessuna voglia di rendere conto a chicchessia delle mie capacità. Molti di questi motivi potrebbero apparire stronzate, e infatti lo sono, ma non importa. Avevo voglia di tirarle fuori, giusto per il piacere di ricordare a me stessa che non devo vivere, per forza, qualsiasi cosa come una sfida. Per poi tornare a sputare sangue.
Dunque, cos'è che volevo dire? Ah già, le grandi opere stanno lavorando per noi. Che culo.
<<... e in tutta la piazza tuonar si sentiva
"o voi che credete che indifferenti
e rassegnati invecchierete, contenti
che non c'è una bocca che vi può ferire
o una foto sul muro che non vi fa dormire
non c'è niente da fare
non si può scappare! guardate
è dietro! vi guarda goloso
chissà da quanto lui vi seguiva
vi prenderà! non c'è scampo!
vi ha preso! evviva! evviva!
prima o poi l'amore arriva" >>
[da Prima o poi l'amore arriva, Stefano Benni]
Qual è il problema? Il problema è che non c'è problema, no. Perchè, ormai, non riesco più neanche a prendermela davvero: rimango interdetta per un paio di giorni, perplessa, incazzata, e poi ritorno a ingoiare e deglutire tenerezza su tenerezza. Perchè non mi passa più per la testa di mettere in discussione il noi e probabilmente sbaglio, lo so, però è così: mi sembra così palese che è perfetto che mi limito ad alzare le spalle e ripetermi che devo resistere, che devo farlo e non posso fare altro. E non perchè non ho altra scelta, no, ma perchè... perchè io non desidero altro. In senso ampio, io non desidero altro.
I wanna love you but I don't know if I can.
 
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10.1.06,3:40 PM
Sì che cambierebbero vita, i santi, se sapessero che il paradiso, alla fine, non c'è...
ON AIR: Juicebox, Strokes
Sì, beh, è che il mio Natale è stato piuttosto calviniano.
"... è che basta che cominci a insinuartisi il dubbio che tutto ciò che ti riguarda è puramente accidentale, passibile di trasformazione, e che potresti essere completamente diverso e non importerebbe nulla, ed ecco che per questa via si arriva a pensare che se ci fossi o non ci fossi sarebbe tutto lo stesso, e di qui il passo che porta alla disperazione è breve... ".
[da L'avventura di un miope, Gli amori difficili]
Non so se sia il naturale impulso alla condivisione del bello, che m'induce a riportare sul blog passi interi di libri: magari si tratta soltanto di una delle mie tante forme di esibizionismo, infilarmi la veste della citazione significativa per dare una certa impressione di me. Il punto è che questo libro dovrebbe inaugurare un nuovo genere letterario, quello del romanzo di contro-formazione, simmetricamente opposto al romanzo di formazione con cui Collodi, Golding, Foscolo e tanti altri - troppi - ci hanno riempito le palle per anni. Contro-formazione, legalizzata, ufficializzata e stendardizzata, dio cristo. Finalmente, un po' di onestà mentale.
Uhm. Oggi la mia Donna Perfetta compie vent'anni. E' una tappa importante nonché deprimente nonché profondamente sconfortante. Purtroppo, la nostra reciproca distanza fisica c'impedisce di reagire al torpore mentale che un'età così pretenziosa induce in soggetti altamente auto-nocivi: per fortuna, domani sera c'incontreremo in quel della stazione Termini e, una volta a casa, festeggeremo come si deve, dandoci la dovuta sfrenata incoscienza. Voglio un mondo femminile, alcolico, disperato, euforico: un rosa che faccia rima con etilico e con lacrimato e con risibile. E così sia.
"... Lavoro nuovo, città diversa, fossi stato più giovane o mi fossi aspettato di più dalla vita, m'avrebbero dato slancio e contentezza; adesso no, non sapevo vedere che il grigio, il misero che mi circondava, e cacciarmici dentro, non tanto come se vi fossi rassegnato, ma addirittura come se mi piacesse, perchè ne traevo la conferma che la vita non poteva essere diversa... ".
E poi ho un taglio di capelli più o meno nuovo, più o meno serio, più o meno proponibile.
"... Io guardavo il suo seno ancora da giovinetta, i rosei culmini appuntiti, e mi prese lo struggimento che vi fosse calata della polvere dalle pagine del libro, e avanzai le mani a sfiorarli in un gesto che somigliava a una carezza ma era invece un voler toglierle quel po' di polvere che mi pareva ci fosse caduta.
Invece la sua pelle era liscia, fresca, intatta; e io che vedevo nel cono di luce della lampada librarsi una pioggia di granelli minutissimi che lentamente si sarebbe depositata anche su Claudia, mi buttai sopra di lei in un abbraccio che era soprattutto un volerla coprire, proteggere, prendere su me tutta la polvere perchè lei ne fosse salva... ".
Mi capita di continuo, di pensare che non andrà affatto come vorrei. Che il lato negativo delle cose soffocherà quello positivo, nonostante, ora come ora, a me paia del tutto impossibile: sono come acceccata, dal bene, in certi momenti. Eppure conosco il male, lo conosco fin troppo, per illudermi che possa lasciarmi godere di un equilibrio così sottile.
"... Ci sono quelli che si condannano al grigiore della vita più mediocre perchè hanno avuto un dolore, una sfortuna; ma ci sono anche quelli che lo fanno perchè hanno avuto più fortuna di quella che si sentivano di reggere... ".
[da La nuvola di smog, Gli amori difficili]
Io adoro trascinare la valigia.
NO NO NO
You're so cold.
 
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9.1.06,3:50 PM
La terza persona tra la creatura e dio è la massima distanza possibile, disse un tale...
ON AIR: The widow, Mars Volta
Alcuni di voi - non tutti, per carità, che l'intelligenza è una concessione rara - dovrebbero leggere questa intervista. Non solo perchè l'intervistato è uno scrittore della portata di Erri De Luca. E neanche perchè l'intervistatore, in questo caso: l'intervistatrice, è una scrittrice della portata di Isabella Santacroce. Bisogna che leggiate l'intervista di cui sopra perchè merita, ne vale la pena, insomma: nel senso che ci sono dei contenuti decisamente interessanti, al di là della patina di esibizionismo intellettuale [sì, Erri caro, persino tu sei colpevole di pornografia] e auto compiacimento da chi l'integrità morale la porta dipinta in faccia. Perciò datemi ascolto, invece di limitarvi ai vostri mediocri passatempi da decerebrati socialmente utili.
Andando oltre, sono piuttosto stanca dei miei impegni universitari: cioè, sono piuttosto stanca di dover studiare. Il che non è affatto positivo, dal momento che non ho ancora dato un solo esame e mi aspettano almeno altri cinque anni [se tutto va bene] di patimenti libreschi e cazzi nonché mazzi dal sapore mediamente cartaceo. Mi verrebbe voglia di spararmi seduta stante, se non fosse che lo stile di vita a cui aspiro è praticamente implicito a quanto mi toccherà fare nei prossimi mesi. Punto e a capo.
Sono sempre più convinta di non essere una bella persona. Cioè, non che la mia compagnia non risulti gradevole: credo di aver conosciuto pochissime persone a cui non facesse piacere di trascorrere del tempo con me, in effetti. Il punto è che sono moralmente instabile, piuttosto scorretta, pubblicamente falsa, esteriormente squilibrata, poco incline al sorriso spontaneo, di frequente volgare, mediamente nevrotica, cinicamente acidula e scortese, se mi ci metto d'impegno. Il quadro d'insieme non è dei migliori. L'attenuante sta nella mia consapevolezza, è probabile, ma ciononostante la situazione rimane invariata. E, comunque, non m'importa.
Cos'altro? Ah sì. Spesso, non ne posso più.
And everytime he just makes me warm.
 
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7.1.06,3:27 PM
Fatto sta che non mi pento e non mi dolgo e manco mollo nè barcollo e a rotta di collo mi compro un atollo o del perchè detesto lo slang giovanile...
ON AIR: Mamma mia, Abba
Povero il mio rinnovato gusto retrò. Povero diavolo, davvero.
Il punto è che vorrei vivere dentro Will & Grace, andare a prendere un aperitivo con Jack e Karen, farmi prestare un paio di scarpe da Grace e fare sesso con Will. Sì, lo so ch'è gay. Ma voglio comunque fare del sesso con lui. E' per via delle sue spalle: non posso farci proprio niente.
Ad ogni modo, ho rinviato la partenza: dovevo tornare a Roma stamane ma ho deciso di partire l'undici, nella tarda mattinata, con tutta calma. Io e la fretta non siamo mai andate particolarmente d'accordo, mai. E poi ho bisogno dei miei tempi. Per poi, puntualmente, non rispettarli, certo. Ciò non toglie che ne ho bisogno.
La novità, la stupenda novità, è che Lenny viene su con me. Per qualcosa come cinque o sei giorni, avrà modo di appurare qual è il mio malsano stile di vita e passare una giornata tipo con la sottoscritta sotto esami e fumare un fottio di sigarette seduta in cucina, con una bottiglia di vino davanti. E potrà conoscere il mio tesoro, Guendalina la Donna Perfetta, e potrà finalmente conoscere una strana specie in estinzione di individui sprezzabilmente magnifici. Sono entusiasta. E non mi capitava da mesi, se non da anni, se non da una vita.
Il problema sono gli esami. E manco un problema marginale, a ben vedere. Non so dove sia finita la Lilli di sempre: davvero, non lo so. E' che l'esame di economia aziendale è disorganico, improponibilmente vasto ed insufficientemente chiaro. Cioè, non so manco quale cazzo di libro sia quello che contiene questo o quest'altro argomento. E' un disastro. E un disastro sarà il risultato dell'esame, di sicuro. E vaffanculo.
Voglio la mia cucina e un bicchiere del vino rosso ch'è rimasto sul frigorifero e una sigaretta fumata con gusto e un occhio intelligente in cui perdermi.
Dio, è terribile.
Ieri notte ho giocato a Risiko con la mia famiglia, in formazione completa. Ha vinto mio padre, lo stratega dei miei coglioni per eccellenza. Io avevo l'armata nera, quella hitleriana, la mia preferita: peccato abbia perso, ancora una volta. Uh uh.
Dio, è terribile.
Cosa? Cosa è terribile?
Ma niente. Dicevo per dire.
My, my, how can I resist you?
 
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4.1.06,4:14 PM
Agonizzare senza soffrire troppo o del perchè è possibile sprofondare evitando di cadere...
ON AIR: My sweet prince, Placebo
Sto bene. Non m'importa se i miei anticorpi hanno deciso di venirmi contro: non me ne importa un fico secco. Io sto bene, adesso, e non ho intenzione di nutrire il tarlo delle mie paranoie patologiche. Sto bene, sto bene, sto bene.
Mi piace essere me.
C'è che poi non capisci neanche bene, quello che intendo dire. Insomma, io non sono una disadattata in cerca di soccorsi unilaterali, sai. Dovresti guardarmi negli occhi, senza ridere, una volta almeno. Voglio che tu sappia che non esiste sasso capace di colpirmi, nonostante ed in forza di ciò che sai bene. E taci.
Tu non puoi risolvermi la vita.
Sono perfettamente consapevole di quanto la mia autosufficienza debba contare, debba p r e v a l e r e . E non ho bisogno che tu mi tenga abbracciata, in fondo: è solo molto bello. Come sospirare sollievo, un momento, prima di ritornare a sputare sangue. Vaffanculo, se non vuoi farlo, vaffanculo.
No che non credo alla tua indifferenza.
Tu sei mio. Significa che puoi urlarmi contro quanto vuoi e darmi dell'idiota e pretendere la massima indipendenza. Ciò non toglie che rimarrai sempre lì per me. Perchè è così. Simbiosi. Interscambio. Disperazione. Amore. Necessità. Non m'importa. Tu ed io è perfetto.
Casamore.
Sputare sul binomio inconcepibile che m'ha sempre trasmesso nausea fin dentro il cuore. Eppure ora, casamore. Eppure ora.
Salvazioni.
Sì, mi sono finalmente dotata di un'agenda Moleskine.
You are the one.
 
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3.1.06,4:32 PM
Io vorrei... non vorrei... ma sei vuoi... ne parliamo, perlomeno, cazzo...
ON AIR: You'll follow me down, Skunk Anansie
Non ci riuscirai, a farmi credere che non te ne importa.
Io non sono mai stata una bambina.
E tu. Porco iddio. E tu.
Tu puoi diventare il nulla, in meno di un secondo.
No che non mi tolleri: tu non vuoi altro, che tollerarmi.
Io sono così fottutamente importante.
That's more than I've got to give.
 
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2.1.06,3:15 PM
Come sfiorare il coma etilico senza esserne sfiorati a proprio discapito: notizie dalla donna che regge veramente troppo...
ON AIR: Every You Every Me, Placebo
Jovanotti è un idiota in senso totale. Già si sapeva, sì. Però confermo con cognizione di causa. E punto e avanti.
Bel Capodanno, in definitiva: mi sentivo una specie di infermiera in stato confusionale, fra vomito in ogni dove e strani collassi morfinomorfi. Ad ogni modo, la mia sentita interpretazione di Questo piccolo grande amore di Claudio Baglioni è stata notevole, davvero notevole. Il karaoke potrebbe diventare l'alternativa migliore alla mia teorica carriera universitaria. Ci penserò su, sì.
Comunque, alle otto del mattino ero nel mio letto. A leggere Amori difficili, con le lacrime negli occhi e nella bocca e nel cuore [no, non è una insolita variante del morbo della mucca pazza]. Fatto sta che ho otto ore di sonno, sulle spalle, divise in due notti e sto davvero male dentro: cioè, potrei cedere da un momento all'altro. Con tutto ciò, stamattina ho studiato e mi aspetta ancora un paio d'ore da trascorrere in compagnia di limiti e derivate cazzi e mazzi. Babbo docet.
T[r]emo. Vero.
E lo rispetto. Così. Tanto.
My body's broken, yours is spent.
 
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