ON AIR: The widow, Mars Volta
Alcuni di voi - non tutti, per carità, che l'intelligenza è una concessione rara - dovrebbero leggere questa intervista. Non solo perchè l'intervistato è uno scrittore della portata di Erri De Luca. E neanche perchè l'intervistatore, in questo caso: l'intervistatrice, è una scrittrice della portata di Isabella Santacroce. Bisogna che leggiate l'intervista di cui sopra perchè merita, ne vale la pena, insomma: nel senso che ci sono dei contenuti decisamente interessanti, al di là della patina di esibizionismo intellettuale [sì, Erri caro, persino tu sei colpevole di pornografia] e auto compiacimento da chi l'integrità morale la porta dipinta in faccia. Perciò datemi ascolto, invece di limitarvi ai vostri mediocri passatempi da decerebrati socialmente utili.
Alcuni di voi - non tutti, per carità, che l'intelligenza è una concessione rara - dovrebbero leggere questa intervista. Non solo perchè l'intervistato è uno scrittore della portata di Erri De Luca. E neanche perchè l'intervistatore, in questo caso: l'intervistatrice, è una scrittrice della portata di Isabella Santacroce. Bisogna che leggiate l'intervista di cui sopra perchè merita, ne vale la pena, insomma: nel senso che ci sono dei contenuti decisamente interessanti, al di là della patina di esibizionismo intellettuale [sì, Erri caro, persino tu sei colpevole di pornografia] e auto compiacimento da chi l'integrità morale la porta dipinta in faccia. Perciò datemi ascolto, invece di limitarvi ai vostri mediocri passatempi da decerebrati socialmente utili.
Andando oltre, sono piuttosto stanca dei miei impegni universitari: cioè, sono piuttosto stanca di dover studiare. Il che non è affatto positivo, dal momento che non ho ancora dato un solo esame e mi aspettano almeno altri cinque anni [se tutto va bene] di patimenti libreschi e cazzi nonché mazzi dal sapore mediamente cartaceo. Mi verrebbe voglia di spararmi seduta stante, se non fosse che lo stile di vita a cui aspiro è praticamente implicito a quanto mi toccherà fare nei prossimi mesi. Punto e a capo.
Sono sempre più convinta di non essere una bella persona. Cioè, non che la mia compagnia non risulti gradevole: credo di aver conosciuto pochissime persone a cui non facesse piacere di trascorrere del tempo con me, in effetti. Il punto è che sono moralmente instabile, piuttosto scorretta, pubblicamente falsa, esteriormente squilibrata, poco incline al sorriso spontaneo, di frequente volgare, mediamente nevrotica, cinicamente acidula e scortese, se mi ci metto d'impegno. Il quadro d'insieme non è dei migliori. L'attenuante sta nella mia consapevolezza, è probabile, ma ciononostante la situazione rimane invariata. E, comunque, non m'importa.
Cos'altro? Ah sì. Spesso, non ne posso più.
And everytime he just makes me warm.
e che razza di attenuante sarebbe la consapevolezza??
la consapevolezza casomai è un'aggravante. secondo il mio insignificante parere.
però a me piace quando mi saluti mandandomi affanculo. lallero lallà. (e anche quando sparli di Jovanotti)
vado a farmi una spremuta. tanto per dire una cosa che non c'era bisogno di dire.
lu-pin, lu-pin.. ineguagliabile seiiiiiiiii