ON AIR: Precious, Depeche Mode
Sono viva, viva e vegeta. Più vegeta che viva, immagino, ma le informazioni pervenute sono incomplete nonché discordanti. Fatto sta che sono viva, nel senso meno proprio del termine. Nel senso che le mie sinapsi sono attualmente impegnate in procedimenti vitali molto semplici, quali rendersi consapevoli della necessità di farmi addormentare, [non] farmi alzare dal letto, farmi parlare ogni tanto e farmi mangiare schifezze d'imponderabile portata. E questo è quanto.
Sono viva, viva e vegeta. Più vegeta che viva, immagino, ma le informazioni pervenute sono incomplete nonché discordanti. Fatto sta che sono viva, nel senso meno proprio del termine. Nel senso che le mie sinapsi sono attualmente impegnate in procedimenti vitali molto semplici, quali rendersi consapevoli della necessità di farmi addormentare, [non] farmi alzare dal letto, farmi parlare ogni tanto e farmi mangiare schifezze d'imponderabile portata. E questo è quanto.
Per quanto riguarda l'università, non c'è davvero nulla da dire. A parte il fatto che, al momento, ho di fronte una tipa che urla ai quattro venti i dettagli della sua vita sentimentale, con lo schermo bloccato da ore sulla home page del sito di Roberto Cavalli. Il che mi pare più eloquente che qualsiasi altra mia cinica, acida, sterile osservazione. Meglio far parlare i fatti.
Ho preso a rollare drum, per amore della parsimonia. In pratica, ho acquisito una velocità di rollaggio che fa spavento persino alla mia coinquilina dall'esperienza ventennale. E ho una tosse mostruosa, capelli improponibili e umore deceduto una volta per sempre. Queste ultime considerazione potevo risparmiarvele, lo so, ma non mi andava di essere misericordiosa. Non fa per me.
Ci sono storielle che, forse, dovrei raccontare e non racconterò.
Have faith in both of us.