Non so se esista un bel modo di morire. Molto probabilmente no. Ma, tra tutte le morti, non riesco ad immaginarne una più bella di questa:
Carissimo,
sono certa che sto impazzendo di nuovo: sento che non possiamo affrontarlo un'altra volta ancora. E stavolta non mi riprenderò.
Comincio a sentire voci e non riesco a concentrarmi. Quindi sto per fare quella che mi sembra la cosa migliore.
Tu mi hai dato la più grande felicità possibile. Sei stato in ogni senso tutto quanto potevi essere.
Non credo che due persone avrebbero potuto essere più felici, fino a che non è arrivata questa terribile malattia.
Non posso combatterla oltre: so che ti sto rovinando la vita, so che senza di me potresti lavorare. E lo farai, lo so.
Vedi, non riesco neanche a scrivere bene questo biglietto. Non riesco a leggere.
Voglio dirti che ti devo tutta la felicità della mia vita.
Sei stato estremamente paziente con me, e incredibilmente buono. Voglio dire che... Lo sanno tutti.
Se qualcuno avesse potuto salvarmi, tu avresti potuto. Tutto mi ha abbandonato, tranne la certezza della tua bontà. Non posso continuare a rovinarti la vita.
Non credo che due persone avrebbero potuto essere più felici di quanto siamo stati noi.
V.
[Virginia Woolf, al marito Leonard, prima di uccidersi]
Ofelia: "E' quella frase lì... mi distrugge".
Lui, beffardo: "Quale frase?"
Ofelia: "Ma come quale? Quella!"
Lui: "Quale?"
Ofelia: "Quella".
Lui: "Ma quella quale?"
Ofelia: "Lo sai".
Lui: "Quella... ah, quella: non credo che... "
Ofelia: "Sì, quella".
Lui: "Ma quale? Non credo che due persone..."
Ofelia: "Sì, ho detto quella".
Lui: "Non credo che due persone avrebbero potuto essere più felici? Intendi questa?"
Ofelia: "Sì", col vocino tremolante.
Lui: "E dai, su: piangi un po'..."
Ofelia: "E invece no".
Lui: "Ma sì".
Ofelia: "No".
Lui: "Non credo che due persone avrebbero potuto essere più felici di quanto siamo stati noi".
Ofelia: "..."
Lui: "Uno due tre e..."
Ofelia: "Buaaahhhaaahhhh..."
Per sempre. L'amore. Per sempre. Le ore.