ATTENZIONE! Distare dal raggio d'azione: apertura in medias res.
La scorsa settimana ero a Roma, in quel del famigerato Momart [per chi non lo sapesse, si tratta di un locale mooolto frequentato, soprattutto da studenti universitari rigorosamente fighetti, in una zona a metà strada tra Luiss e La Sapienza], a mangiare una pizza con i miei genitori, mio fratello, mio cugino e un suo amico, peraltro palesemente disadattato. La serata procedeva piuttosto normalmente, fra le tante cazzate del sopracitato cugino su cui vale la pena soffermarsi un attimo in un breve ma significativo profilo psicologico: questo piccolo - anzi, no: MINUSCOLO - uomo è laureato in giurisprudenza da sei anni e, in tutto il tempo fino ad ora trascorso, mi è parso molto impegnato nella bella vita romana [gentilmente offerta da due genitori che vorrei definire idioti ma che definirò tolleranti] ma non altrettanto impegnato nella preparazione degli svariati concorsi sostenuti e conclusisi sempre in un puntuale fallimento, diversamento definito come "ingiustizia" o "vanno avanti solo i raccomandati" [ch'è senz'altro vero ma impegnarsi un tantino sarebbe comunque consigliabile]. Dunque, dicevo: la serata procedeva normalmente, fra una sbruffonata, una risata forzata e un po' di sana ipocrisia. Poi il discorso, come spesso accade, è andato oltre e ha preso una piega ben precisa e molto ma molto patetica. Riporto più o meno fedelmente il nucleo della conversazione qui di seguito e una
breve legenda introduttiva.
BREVE LEGENDA INTRODUTTIVA:
1. CC sta per Cugino Coglione;
2. MO sta per Mirabile Ofelia;
3. FI sta [no, non per Forza Italia, e nemmeno per Firenze] per Fratello Idiota [parzialmente giustificato dai suoi miserabili quattordici anni];
4. PC sta per Padre Cerebroleso.
Ed ecco l'attesa conversazione:
CC: Che poi io ti ammiro per gli sforzi che fai, perchè studi, t'impegni e cerchi di costruirti una cultura.
MO: Mm.
CC: Però sappiamo bene tutti come andrà a finire.
MO: Ti prego. Illuminami.
CC: Ma sì, su, lo sai anche tu che finirai a casa ad accudire marito e figli.
MO: Mm.
FI: Col grembiule e la pinza in testa, a girare la minestra col mestolo.
CC: E' il destino di tutte le donne, questo.
MO: Mm.
CC: La naturale conclusione di qualsiasi percorso di vita femminile [mio cugino non parla così bene, per la cronaca: gli sto dando una gran bella mano, in questa sede].
MO: Mm.
CC: Tu studi e ti fai una cultura, il che è apprezzabile, ma il tuo posto è il focolare domestico dove il massimo che potrai dire sarà... non so...
PC: "L'hai comprata la cipolla?"
Commovente, vero, l'intervento paterno?!
CC si gira a guardarmi [sono seduta accanto a lui, ahimé] con sguardo furbo e cretinescamente spermatozoico, tipico del lombrico umano che si crede un gran pezzo di maschio latino, poi mi fa': Ho ragione o no?
MO: Guarda, non vi sputo in faccia giusto perchè siete tutti e tre miei parenti, e anche perchè sprecherei soltanto saliva. Ma è come se l'avessi fatto.
CC: Ma cos'è questa amarezza? Perchè non replichi, non parli, non discuti?
MO: Io? Con te? E da quando in qua la gente intelligente perde tempo a parlare coi minorati mentali?
CC: ...
FI ridacchia ma è come se un maialino da latte rantolasse [il suono era identico a come io immagino il rantolo di un maialino da latte (perchè io passo il tempo a immaginare i rantoli delle varie specie animali, nel caso ne foste all'oscuro)].
PC ingoia il rospo e sa perfettamente che lo attendono giornate di feroce guerra civile [tutt'ora in corso].
E, in una situazione di tale gravità, mia madre tace, dopo aver assunto il tradizionale sguardo dello stoccafisso in casseruola [che non sto qui a descrivere ma che - credetemi - può essere molto ma molto snervante, specie in certe circostanze].
E poi la gente mi viene a parlare di emancipazione femminile. Non la fanno mica il puttanaggio selvaggio, la pillola anticoncezionale, i bikini succinti e i California Dream Men, l'emancipazione femminile. Anzi.
Ad ogni modo, dovrei caricare le foto che ho scattato in Spagna ma non ne ho grande voglia, soprattutto perchè dovrei mettermi lì e sforzarmi di capire come s'inseriscano le foto nel post senza sconvolgere il testo e tutto quanto. Il che, per una povera donnina indifesa come me, potrebbe implicare uno studio matto e disperatissimo lungo ore interminabili, e non necessariamente destinato al successo. Eh.
E pensare che sono sempre stata maschilista, io.
Ho bisogno di sfiorarti per sbaglio e di arrossire. Ancora, dopo tutto questo tempo.
tu? angelo del focolare? hm.. non ti ci vedo proprio.
baciuzzo ;)