ON AIR: Ava Adore, Smashing Pumpkins
Per la cronaca, Cosenza raggiunge i quarantadue gradi di caldo afoso. A testimonianza di siffatto stato di cose, la sottoscritta ha dovuto reprimere dolorosamente la propria naturale repulsione nei confronti di canotte e pantaloncini di cotone: l'afa ha avuto la meglio, sconfiggendo anni ed anni di caparbia resistenza alle lusinghe di un abbigliamento casalingo discinto e volgare, e la nostra coraggiosa eroina, sull'orlo del collasso, è stato obbligata a sventolare bandiera bianca [e non gialla: non c'è nessun Simone, qui]. Punto e a capo.
Oggi ho iniziato a studiare per l'esame di Storia contemporanea [sì, so che fa maledettamente impressione sapere una cosa del genere: ho perso almeno due ore, intenta com'ero a ripetermi: "oggi ventitré luglio duemilasette inizio a studiare storia contemporanea devo essere pazza pazza e molto responsabile" per sentirne il suono e rendere il tutto un po' più reale]. Il primo argomento è stato la Prima Guerra Mondiale che - devo ammettere - trovo molto interessante. Il lato divertente della faccenda [sì, ce n'è uno... o, perlomeno, ho combattuto per trovarne uno, ecco] è che ho ben quattro libri da studiare, di cui uno solo ed esclusivamente sulla Prima Guerra Mondiale e un altro solo ed esclusivamente sulla politica estera italiana nel cosidetto "secolo breve". Non ci resta che piangere, direbbero Troisi e Benigni [ma preferisco dirlo alla Troisi perchè Benigni mi sta sulle palle]. Oltretutto, ho anche dato inizio alle mie letture estive, le letture piacevoli, intendo dire: ho iniziato da City di Alessandro Baricco e proseguirò con Senza sangue, sempre di Baricco, i Racconti di Edgar Allan Poe, La rabbia e l'orgoglio della compianta Fallaci, Una donna spezzata di Simone De Beauvoir e non so ancora cos'altro: diciamo che mi lascio un certo margine di libertà di movimento, nell'eventualità in cui possa incorrere in un tempestivo colpo di fulmine, entrando in una libreria qualsiasi, nelle prossime settimane.
A proposito, non credo nel colpo di fulmine. A meno che non si tratti di un vero fulmine e non abbia come conseguenza diretta la morte dell'ipotetico soggetto in questione.
Nuova lista di improbabili modi di accesso al mio blog:
- 37° e nausee continue [e qui nulla da dire: preoccuparsi della propria salute è un diritto sacrosanto];
- devi baciare i piedi e/o devi baciarmi i piedi [anche questo è un diritto da far valere, certo];
- italo calvino è misogino? [con tanto di punto interrogativo, tengo a sottolineare];
- leccatemi la figa [rientriamo sempre nella sfera dei diritti assoluti, mi pare];
- pipì addosso al concerto [embé, cose che capitano...];
- cazzi di capo verde [deve trattarsi di una particolare specie vegetale, autoctona forse, di capo verde];
- tiroide succulenta [e qui, a quanto pare, ci troviamo in presenza di un vampiro o comunque di un soggetto evidentemente deviante];
- merda spalmata sul cazzo [che, francamente, mi pare quantomeno pasoliniano].
Il genere umano è davvero un universo variegato e tutto da scoprire. Se si è molto ma molto coraggiosi - si capisce.
Ah, vado in Spagna. Cioè, non subito. Partirò intorno all'undici di agosto e me ne starò in quel della penisola iberica per una decina di giorni, tra Barcellona, Madrid, Valencia, Bilbao e Saragoza. E' che ho bisogno d'inebriarmi di Gaudì.
E poi, francamente parlando, ho un bisogno spasmodico di fare shopping. Che siano vestiti, scarpe, accessori o vernici da esterni, io sento di non poter vivere un giorno di più senza comprare qualcosa. No, non proprio qualcosa a caso, ecco: un vestito, sì, voglio un bel vestito. E un set per la manicure francese. E una borsa nuova. E un paio di mocassini Tod's. E quel maglione Valentino a pois che ho visto ormai mesi orsono, a Castel Romano, in quel paradiso terrestre di outlet... Ecco, ora mi commuovo... su, su, devi essere forte, piccola mia.
Il vero problema è che il denaro non è mai abbastanza, mai. Ed io non mi sono ancora decisa a dare via il culo per professione [mi restano ancora un paio di remore morali che sono dure da abbattere - ahimé].
E adesso? Adesso Colazione da Tiffany.
And you'll always be my whore cause you're the one that I adore.