ON AIR: Musa di nessuno, Afterhours
Perchè non riesco mai a stare tranquilla? Perchè non riesco ad accettare che quello che deve succedere succeda? Perchè non riesco a convincermi che - in fin dei conti - un destino esiste? Perchè non riesco ad ammettere che non tutto dipende da me? Perchè non riesco a liberarmi di questo determinismo auto colpevolista? Perchè non riesco a pensare che non sono in grado di tenere sotto controllo le persone e il mondo [per quanto mi piacerebbe]? Perchè non riesco semplicemente a costringermi a starmene un po' zitta e pensare a me e a me sola?
Credo che, almeno in parte, sia colpa del cristianesimo: fondamentalmente penso sia stato il concetto di peccato originale a deformare la mia visione della vita. Ero una bambina, quando me lo hanno inculcato, e si tratta di un concetto complicato, anche piuttosto ambiguo: in una testolina naturalmente propensa ai contorcimenti acrobatici non tutto attecchisce nel modo giusto, men che meno l'idea di doversi sentire eternamente in colpa per l'assurdo gesto allegorico compiuto dai due presunti idioti che hanno dato origine al genere umano [per dire che chi ben comincia è a metà dell'opera, insomma]. E' atroce convivere col senso di colpa e - per chissà quale oscuro motivo - si tratta proprio della condizione esistenziale che dio [ma chi? quello onnipresente, onnisciente e... buono?] ha scelto per le sue adorate creature. Un paradosso, quantomeno. Tanto più che non mi convince per niente la storia della mela e del serpente... per come la vedo io, anche lì s'è detta una cosa per dirne un'altra. E allora basta parlare chiaro, voglio dire. O, se proprio non ti va di parlare chiaro, perlomeno illustrami secondo quale logica non dovrei fare la cosa più piacevole che esista al mondo [cioè, che tu hai creato e messo a mia disposizione]. Se proprio ti da così fastidio che io mi diverta un po', dimmi perchè mi hai fornito di clitoride... dimmi perchè hai modellato la mia vagina perchè combaciasse in modo piacevolmente perfetto col pene di cui hai dotato il sesso maschile... dimmi perchè HAI CREATO L'ORGASMO. E' tutto troppo poco ragionevole, per quel che mi riguarda. E poi anche la storia del libero arbitrio non mi convince affatto. E' lo stesso discorso del libero mercato: per l'economia funzione e comunque sono necessari dei correttivi mentre, secondo me, per il genere umano non sono sufficienti neanche i correttivi. Il genere umano è sbagliato strutturalmente [per forza: a immagine e somiglianza del demiurgo rincoglionito]: il genere umano bisogna guidarlo passo passo oppure prenderlo, eliminarlo alla radice e ricominciare tutto daccapo. Altre soluzioni, francamente, non ne vedo.
Bene. In linea di massima, questa è la mia idea di teologia.
Poi - non lo so - forse dovrei imparare a non avere pazienza: forse dovrei imparare ad essere piena di me. Ne avrei ben donde, cazzo. Ne avrei ben donde.
Per ogni taglio che hai sulle tue mani oscene c'è un perchè.
Perchè non riesco mai a stare tranquilla? Perchè non riesco ad accettare che quello che deve succedere succeda? Perchè non riesco a convincermi che - in fin dei conti - un destino esiste? Perchè non riesco ad ammettere che non tutto dipende da me? Perchè non riesco a liberarmi di questo determinismo auto colpevolista? Perchè non riesco a pensare che non sono in grado di tenere sotto controllo le persone e il mondo [per quanto mi piacerebbe]? Perchè non riesco semplicemente a costringermi a starmene un po' zitta e pensare a me e a me sola?
Credo che, almeno in parte, sia colpa del cristianesimo: fondamentalmente penso sia stato il concetto di peccato originale a deformare la mia visione della vita. Ero una bambina, quando me lo hanno inculcato, e si tratta di un concetto complicato, anche piuttosto ambiguo: in una testolina naturalmente propensa ai contorcimenti acrobatici non tutto attecchisce nel modo giusto, men che meno l'idea di doversi sentire eternamente in colpa per l'assurdo gesto allegorico compiuto dai due presunti idioti che hanno dato origine al genere umano [per dire che chi ben comincia è a metà dell'opera, insomma]. E' atroce convivere col senso di colpa e - per chissà quale oscuro motivo - si tratta proprio della condizione esistenziale che dio [ma chi? quello onnipresente, onnisciente e... buono?] ha scelto per le sue adorate creature. Un paradosso, quantomeno. Tanto più che non mi convince per niente la storia della mela e del serpente... per come la vedo io, anche lì s'è detta una cosa per dirne un'altra. E allora basta parlare chiaro, voglio dire. O, se proprio non ti va di parlare chiaro, perlomeno illustrami secondo quale logica non dovrei fare la cosa più piacevole che esista al mondo [cioè, che tu hai creato e messo a mia disposizione]. Se proprio ti da così fastidio che io mi diverta un po', dimmi perchè mi hai fornito di clitoride... dimmi perchè hai modellato la mia vagina perchè combaciasse in modo piacevolmente perfetto col pene di cui hai dotato il sesso maschile... dimmi perchè HAI CREATO L'ORGASMO. E' tutto troppo poco ragionevole, per quel che mi riguarda. E poi anche la storia del libero arbitrio non mi convince affatto. E' lo stesso discorso del libero mercato: per l'economia funzione e comunque sono necessari dei correttivi mentre, secondo me, per il genere umano non sono sufficienti neanche i correttivi. Il genere umano è sbagliato strutturalmente [per forza: a immagine e somiglianza del demiurgo rincoglionito]: il genere umano bisogna guidarlo passo passo oppure prenderlo, eliminarlo alla radice e ricominciare tutto daccapo. Altre soluzioni, francamente, non ne vedo.
Bene. In linea di massima, questa è la mia idea di teologia.
Poi - non lo so - forse dovrei imparare a non avere pazienza: forse dovrei imparare ad essere piena di me. Ne avrei ben donde, cazzo. Ne avrei ben donde.
Per ogni taglio che hai sulle tue mani oscene c'è un perchè.