ON AIR: When the sun goes down, Arctic monkeys
Alle volte, può capitare che sia persino piacevole, sentirsi tristi. Non lo dico per trovare una consolazione, ai miei stati d'animo: lo dico perchè c'è un che di profondamente dolce, nella malinconica consapevolezza che la vita ce l'hai tutta dentro, non davanti, e la vita sei tu, dio cristo, e non pensare sempre ch'è tutto da vedere barra non c'è via di scampo barra senti puzza di fine barra questo è abbastanza e questo non è affatto sufficiente. E poi capita che certi libri aiutino, come Castelli di rabbia [Baricco], che ha scatenato, e Lo straniero [Camus] che lascia sedimentare. Potrebbe anche essere tutto perfetto, a ben vedere, e potrebbe anche essere tutto fottutamente sbagliato: non ha grande importanza. Alla fine, dipende tutto quanto dagli occhi con cui ti guardi intorno e gli occhi sono collegati al cervello e, probabilmente, sarebbe preferibile che le immagini divenissero effetto degli impulsi cerebrali, e non causa. Ed io passo ore a parlare a me stessa, coi gomiti posati sul davanzale della finestra in cucina: Lilli, guarda quanto sono belle le stelle... Lilli, pensa in che fortuna ti è successo d'inciampare... Lilli, pensa a quanto bene sei capace di volere... Lilli, soffermati sulle luci accese, sui balconi... Lilli, respira, non svenire, respira...
Alle volte, può capitare che sia persino piacevole, sentirsi tristi. Non lo dico per trovare una consolazione, ai miei stati d'animo: lo dico perchè c'è un che di profondamente dolce, nella malinconica consapevolezza che la vita ce l'hai tutta dentro, non davanti, e la vita sei tu, dio cristo, e non pensare sempre ch'è tutto da vedere barra non c'è via di scampo barra senti puzza di fine barra questo è abbastanza e questo non è affatto sufficiente. E poi capita che certi libri aiutino, come Castelli di rabbia [Baricco], che ha scatenato, e Lo straniero [Camus] che lascia sedimentare. Potrebbe anche essere tutto perfetto, a ben vedere, e potrebbe anche essere tutto fottutamente sbagliato: non ha grande importanza. Alla fine, dipende tutto quanto dagli occhi con cui ti guardi intorno e gli occhi sono collegati al cervello e, probabilmente, sarebbe preferibile che le immagini divenissero effetto degli impulsi cerebrali, e non causa. Ed io passo ore a parlare a me stessa, coi gomiti posati sul davanzale della finestra in cucina: Lilli, guarda quanto sono belle le stelle... Lilli, pensa in che fortuna ti è successo d'inciampare... Lilli, pensa a quanto bene sei capace di volere... Lilli, soffermati sulle luci accese, sui balconi... Lilli, respira, non svenire, respira...
Non mi sono rincoglionita. E' che sto cercando di ritrovarmi.
Avrei voglia di autunno: foglie gialle, adagiate sul cemento, venti tiepidi, giornate perennemente morenti, dolcezza, colori sfocati. Avrei voglia di autunno perchè l'autunno è amore in potenza, in bilico, sempre sull'orlo di esplodere. Ed io amo l'autunno e odio l'estate, con le sue ostentazioni, coi suoi caos forzati e lo squallore del mare insudiciato da troppe felicità egoiste barra simulate. La primavera è una bugia, invece. E l'inverno è la bellezza autunnale che si fa atto, e perciò delude.
E-Q-U-I-L-I-B-R-I-O.
La cosa divertente è che mi trovo simpatica.
Because she must be fucking freezing.