8.5.06,8:22 PM
Infilarsi negli internet point più sudici, al solo scopo di non sprofondare nel paradiso di chi si dimentica d'esistere...
ON AIR: Perfect day, Lou Reed
"... Muta: questo era stupefacente. E lenta di un movimento non suo.
Presa per mano dall'acqua - qualcuno la butterà infine su due rotaie perchè esploda la sua rabbia ai cento all'ora, violentando la pigrizia dell'aria. Un animale, si sarebbe potuto pensare. Una bestia feroce rubata a qualche foresta. Le corde che le segano i pensieri ed i ricordi - una gabbia di corde per farla tacere. La dolce crudeltà del fiume che la porta sempre più lontano - ci sarà alla fine una lontananza che diventerà la sua nuova casa - riaprirà gli occhi e avrà due rotaie davanti per sapere dove scappare - da cosa, questo non lo capirà mai.
Saliva lentamente il fiume, Elisabeth, legata sul ponte di una chiatta. Un gran telone la nascondeva al sole e agli sguardi. Nessuno poteva vederla. Ma tutti sapevano che sarebbe stata bellissima..."
CASTELLI DI RABBIA
Alessandro Baricco
E' che, alle volte, riaffiorano certi pensieri strani: m'incupisco spesso, ultimamente. E' come se perdessi il legame con la realtà che sto cercando affannosamente di costruirmi intorno: io sto provando ad emergere in superficie, con tutto il coraggio che può vantare una codarda schifosa quale io sono. La superficie che vedo non mi convince, no, però c'è dell'ossigeno - ce n'è per davvero - ed i colori del mondo sembrano persino più nitidi. Trascorrere la vita ad annegare nei propri traumi, negli shock del nonsenso di una crescita innaturale, è la peggiore delle alternative all'idiozia: mio malgrado, sono costretta ad ammettere che scegliere di vivere immersi a testa in giù nella propria depressione patologica non è l'unica alternativa ad una vita mediocre. Il punto è che non è affatto semplice. A intervalli regolari, con puntualità spietata, c'è sempre un'immagine violenta che torna a turbare ogni minima parvenza di stabilità: io detesto ogni singolo attimo del mio passato, io detesto ogni singola pillola, io detesto ogni singolo silenzio, io detesto ogni singolo taglio, io detesto ogni singolo sorriso d'amore simulato. Mi ritorna in bocca il sapore acido dell'odio che morde allo stomaco e inietta la disperazione più nera nel cervello... e non mi frega un cazzo se non è dignitoso piangersi addosso: ho passato buona parte della mia esistenza a dissimulare squilibri, forzandomi di non morire al primo sguardo distolto, ed ora m'attribuisco tutto il diritto di cantarmi la ninna per addormentarmi. Ci sono troppi angoli polverosi, in ogni stanza in cui mi capita di entrare: le mie pareti sono unte d'indifferenza - cronica, indifferenza - ed io non ce la faccio ad impedire a me stessa di tentare di squarciarla, strappare quella stupida carta da parati, sbatterci contro il naso per vedere fino a che punto il mio sangue riuscirebbe a macchiarla.
E poi sono così stanca di inseguirlo: stanca di sentirmi inadatta, di bloccarmi le mani, di deglutire angoscia al solo pensiero di potergli fare una carezza. Non ne posso più del dolore acuto che m'invade le viscere ogni volta che penso che potrei PERSINO domandargli di abbracciarmi. Io - penso - morirei se mi abbracciasse, adesso: scoppierei a piangere, perchè sono sempre sul punto di, perchè ho una specie di orrore cristallizzato al centro dello stomaco e ho paura che, se si sciogliesse, potrebbe addirittura inondarmi.
Io non lo so spiegare, tutto questo. Quelle lì sono solo parole, in fondo, ed io adesso penso di non possederne in quantità sufficiente a renderle sensate.
Potrebbe bastarmi un po' di stabilità, forse. Ma potrei anche finire col detestarla.
C'è qualcosa di sbagliato, di fottutamente meccanico e connaturato e spontaneo. E spaventosamente sbagliato.
Se il meglio è già venuto e non ho saputo tenerlo dentro di me.
 
Tutto sommariamente presunto da Ofelia ,
con


1 Comments:


  • At 11.5.06, Anonymous Anonym

    eh lilli.
    eh.
    ti abbraccio.
    mi piacerebbe una specie di toccata e fuga via msn. cioè parole in poco tempo. ogni tanto mi piacerebbero proprio. ogni tanto spero proprio di trovarti lì. anche se poi finisce sempre che prendi troppo sul serio il tuo ruolo da "creatrice di complessi d'inferiorità".
    del resto le ciabatte di pucca non le ho ancora trovate.