27.7.09,4:49 AM
Per il titolo del post, sono indecisa tra "la verità che ricordavo" e "cose stupide e banali" [qualche agnelliano Di Origine Controllata coglierà]...
ON AIR: Bachelorette, Bjork
Lo so, lo so. Dovrei ricominciare [o cominciare del tutto, addirittura] a scrivere qualcosa di senso compiuto: voglio dire, la situazione politica italiana attualmente offrirebbe non pochi argomenti validissimi su cui sproloquiare, interrogarsi e ironizzare. Potrei descrivere minuziosamente il disgusto ontologico [sì, o n t o l o g i c o] che mi provoca la visione del sorriso inattaccabile del premier a fronte di accuse che dovrebbero tramortire mortalmente chi ricopre una carica istituzionale come la sua. E soffermarmi, in modo particolare, su quanto mi lasci attonita e contrita [non contrariata ma contrita: rende più l'idea di uno stato di sofferenza fisica, di accartocciamento auto punitivo] l'idea che il nostro presidente del Consiglio possa tranquillamente schermirsi dicendo: "Non sono un santo", quasi [?] a confermare con un mezzo sorrisetto malizioso tutte le illazioni [??] recentemente rivolte alla sua integrità morale [???]. Che poi, tutto sommato, a me non interessa minimamente conoscere i gusti sessuali, le perversioni e i vezzi di chi governa il mio paese, nella misura in cui non abbiano nulla a che vedere con la sfera pubblica e con la sua credibilità: nell'esatto momento in cui la camera da letto [o il divano, o il tavolo del salone, o la sdraio in giardino] del presidente del Consiglio diventa il colorato e colorito teatrino per l'esibizione di culi e donnine senza motivo di esistere, reti di legami [per usare un eufemismo] fondate sul presupposto incancellabile della bassezza umana, sia maschile che femminile [direi femminile in special modo], ostentazione di performance mitologiche e regali sbriluccicanti nonsense, giornalismi di scarsa qualità finalmente rivelatisi per quel che sono e son sempre stati, ovverosia gossip novellatremiliano, machismi patetici che fanno salire alla gola il magone nostalgico per una politica forse più ipocrita - o moralista, se vogliamo - ma sicuramente più dignitosa... qual era il punto? Ho perso il filo. Insomma, il punto era che mi viene inevitabilmente da vomitare. E poi? Cos'altro offrirebbe il panorama politico italiano? Ah sì, certo. L'elettrocardiogramma piatto della presunta opposizione, in primis. I deliranti soliloqui in dipietrese corretto che, da qualche tempo a questa parte, seguono come un'ombra il nostro insospettabilmente lucido presidente della Repubblica: oramai Napolitano non può neanche andare in bagno o fare il riposino pomeridiano senza che l'agguerrito [sarebbe meglio dire 'l'indemoniato'?] Tonino trovi qualcosa da ridire sulla legittimità costituzionale della procedura utilizzata. E, dulcis in fundo, la vicenda del caro Beppe Grillo, santo protettore di tutte le coscienze pure deluse dalla politica ma non abbastanza da risparmiarsi l'ennesima umiliazione aggrappandosi ad un nuovo salvifico misticismo populista [per quanto divertente e folkloristico, ammetto]: il Pd gli ha tassativamente negato il tesseramento e quindi la possibilità di candidarsi alle prossime primarie del partito. Ebbene, siamo tutti molto addolorati. Anche io, sì, lo giuro. Probabilmente, alla fine, se si fosse candidato alle primarie e le avesse anche vinte [ipotesi non del tutto remota, peraltro confermata dall'orrore apocalittico con cui i piani alti della nomenklatura di Botteghe Oscure hanno accolto la notizia], io avrei votato per lui. Soprattutto, mi sarei incredibilmente divertita a monitorare giorno dopo giorno la lenta discesa del Redentore vaffanculista nell'inferno oscuro della politica, la sua manifesta incompetenza, la sua demagogia maldestra e il suo lento ma inarrestabile processo di corruzione morale e materiale. Purtroppo, però, il sipario è calato prematuramente su questo adorabile spettacolo di buon cabaret. Cercherò di farmene una ragione.
Dicevo originariamente... dovrei affrontate temi legati all'attualità, alla politica, alla letteratura. Al cinema, magari. E lo farò, lo giuro. Ma l'umanità nel suo complesso e, nello specifico, l'universo delle relazioni interpersonali rappresentano argomenti troppo succosi perché io riesca a privarmi completamente del piacere di qualche piccola riflessione su tali temi. Tengo a precisare che questa volta non riguardano Lui [per la Sua felicità e con buona pace di wd? che ha osato criticare velatamente il mio stile tra il mistico e il melenso]: no, questa volta no, perché non immaginavo di poter essere tanto tranquilla e contenta e languida e... eh ehm... basta così. Lo so io e lo sa Lui: direi ch'è più che sufficiente, per quanto io adori scriverne e leggerne e inebriarmi di parole che sappiano di Noi. Ordunque, cosa volevo dire? Ah già. Volevo lanciarmi in una riflessione su un aspetto particolare dell'umanità che mi ha sempre divertito e continua a divertirmi ancora oggi: il modo in cui si cerca di darsi importanza, quando è chiaro e lampante che importanza non se ne ha. Alcune persone vivono la propria vita sperando disperatamente che un giorno o l'altro qualcuno si accorga della loro brillante personalità, una brillante personalità di cui loro stessi dubitano [e a ragione]. Alcune persone trascorrono ore e giorni a studiare le vite altrui, sperando che falliscano e vadano in frantumi per ottenere la legittimazione necessaria ad accettarsi e accettare un'esistenza visibilmente insoddisfacente. Tutte le persone hanno i propri difetti e le proprie inadeguatezze ma alcune tendono a proiettarle sugli altri, sperando in questo modo di potersene liberare e di cantare vittoria mentre l'altro soccombe. Alcune persone non hanno ancora capito, dopo non pochissimi anni di vita, che il mondo non è un palcoscenico dove recitare i propri patetici copioni da film di quarta categoria e che la gente non sta lì a fissare le loro vite [come invece loro adorano fare], correndo il serio rischio di essere feriti a morte per un silenzio prolungato o una mancata risposta. O per qualche 'dettaglio non condiviso'.
Risate, grasse risate. E la triste consapevolezza che ognuna fa quel che può, per darsi un senso.
A posto così.

Ma come faccio ad andare via da qui? Dimmelo Tu. A me manca già l'aria.

Drink me, make me feel real.

 
Tutto sommariamente presunto da Ofelia ,
con


2 Comments:


  • At 29.7.09, Anonymous [wd?]

    Non ti sento parlare di politica dai tempi di Erodoto (intendo le lezioni al liceo). Se posso, mi sembri un po' troppo indulgente nei confronti del presidente (quello della repubblica). Se posso, sia chiaro.

     
  • At 2.8.09, Blogger kkk

    inflazione... posso avere il tuo deserto?