11.7.09,9:37 AM
Non funziono bene, non so farmi funzionare, non c'è marchingegno che possa disinceppare i miei malfunzionamenti...
ON AIR: Candy, Paolo Nutini
L'Umbria è bella. E' modellata nel verde, dolcemente, quasi come se le forme estreme - le cime alte o le pianure persistenti - non dovessero esistire. E poi ci sono dei paesini arroccati, che a guardarli stenti a credere che possano reggersi così, come se fossero sospesi sulla roccia. Narni è bellissima: è un minuscolo borgo medioevale, con sotterranei moderatamente inquietanti e una magnifica vista sulla Valnerina che t'abbraccia e si lascia abbracciare con lo sguardo. Bene, a questo punto direi che sono pronta per scrivere opuscoli turistici e ricavarne qualche soldo.
Lui era sempre lì con me. Potevo incontrare i suoi occhi in qualsiasi momento: non c'erano distrazioni, non c'erano computer o televisori che ci distogliessero da noi, non c'era l'ansia di dover parlare per forza e dire una miseria. Io ero con Lui, aderente alla sua pelle, a cogliere ogni attimo da imprimere in questa testolina che spesso malfunziona. Ho tutto scritto nel cervello, in modo indelebile: Lui seduto sotto il gazebo, il modo in cui affondavamo nel letto, la Coop, le Pringles mangiate dalle sue mani, la colazione con l'amore conficcato negli occhi, le parole che non si dovrebbero pronunciare [gli inviti maldestri, sbagliati, quelli che tardano troppo ad arrivare], Céline, Buzzati, tutti quei girasoli, le lenzuola macchiate, la Sua testa sudata, la familiarità, il Suo corpo semplicemente mio, la Rocca albornoziana, le salite infinite, i gatti socievoli, il ristorante con la vista mozzafiato, Giorgio e Luca con le loro calze arricciate sulle caviglie, Palmiro, il cane depravato, la marmellata di nonsappiamocosa, lo sciopero dei benzinai, "porcodioooo", il giorno in più a Narni, i sotterranei, San Nicola, il Santo Offizio, la cisterna, i baci che non posso non darGli, il mal di pancia, la cascata delle Marmore, tutti quei gradini, saperLo sempre con me, sapere di poter dire e fare tutto, sentirmi libera di Essere con Lui senza meccanismi di autodifesa, fidarmi completamente, dirGli tutto persino il più piccolo pensiero, tenere la Sua biancheria insieme alla mia, accarezzarGli le braccia, adorarLo nella quotidianità, nell'eccezionalità e nell'eccezionalità della quotidianità. Porto tutto qui, in questa testolina in cui s'inceppano i pensieri e scatenano loop intollerabili di presunzione e presunti amori mal corrisposti [perché non corrisposti no, non è accettabile]. Mi è piaciuto ogni secondo, ogni goccia di sudore, ogni passo, ogni parola, ogni chilometro, ogni sguardo, ogni vicolo, ogni respiro, ogni sorriso, ogni momento di silenzio.
Alla fine, però, io sbaglio sempre. Sbaglio a pensare di poter andare al di là della me che sono, quella piccola, stupida e goffa che della sua carne non sa che farsene e che s'illude puntualmente di avere una speranza di serenità totale, nella remota possibilità che io possa essere il Tutto che Lui è per me.
Ma sono così stanca, stanca perfino di desiderare.
Eppure seguito senza requie. Desidero vivere quotidianamente quella euforica familiarità, desidero amare la Sua persona ogni giorno della mia vita, desidero non dovermi mai pentire, desidero non sentirmi sempre sull'orlo della tragedia, desidero respirare a pieni polmoni l'odore della serenità. Più di ogni altra cosa, io desidero volerGli bene tutti i giorni con costanza e con altrettanta costanza ricevere di rimando un sorriso che sappia dirmi che no, il mio stupido amore non è vano. Non è vano questo amore pieno di problemi, silenzi, lacrime, dediche e speranze d'eternità.


Desidero. Desidero vivere con te, desidero che passi in fretta questa settimana d'innaturale lontananza, desidero venire giù dai tuoi. E mi sento stupida, adesso, al centro di questo silenzio più stupido di me.
Stamattina è stato piuttosto umiliante. E quando dico "piuttosto" intendo "molto".


And lay you down on your rug.

 
Tutto sommariamente presunto da Ofelia ,
con


4 Comments:


  • At 12.7.09, Anonymous Anonym

    allora lo faccio adesso:
    lavoro con lab80film ( http://www.lab80.it )[così non ti devo spiegare cos'è nello specificissimo..faccio più cose, ora l'assistente proiezionista.

     
  • At 13.7.09, Anonymous fiò

    la colazione con l'amore conficcato negli occhi.

     
  • At 13.7.09, Anonymous wd?

    Il caso volle che, durante alcuni giorni trascorsi in collina in compagnia di parenti, m'imbattessi nella biblioteca di famiglia. E, in questa, rinvenissi alcuni volumi polverosi, che avidamente m'accinsi a leggere. Preso quello in fondo, marrone - non senza qualche patema - ne appresi il titolo. "L'Umbria dei santi" (1978, manoscritto). Lo immaginai solcare la strada del romanzo epistemio-monasterale alla Eco, invece dovetti imbattermi - ahime - nella perniente avvincente lettura di questo abate, Frère Domis d'Averroe. Così esordiva.
    "Ci sono dei paesini arroccati, che a guardarli stenti a credere che possano reggersi così, come se fossero sospesi sulla roccia. Narni è bellissima: è un minuscolo borgo medioevale, con sotterranei moderatamente inquietanti e una magnifica vista sulla Valnerina che t'abbraccia e si lascia abbracciare con lo sguardo. Lui, il Signore, era sempre lì con me. Potevo incontrare i suoi occhi in qualsiasi momento: non c'erano distrazioni, non c'era peccato alcuno che ci distogliesse da noi, non c'era l'ansia di dover pregare per forza e dire un miserere. Io ero con Lui, aderente alla pelle del mio Signore, a cogliere ogni attimo da imprimere in quest'anima spesso peregrina."
    Come la mettiamo?, pensai. E scrissi.
    [wd?]

     
  • At 13.7.09, Anonymous Indovina.

    Ops.

    Sbagliato link.