8.1.09,3:50 AM
La nausée o del come si debba sempre fare i conti con se stessi...
ON AIR: silenzio, solo silenzio
Voglio raccontarti una storia, una storia bellissima.
L'altro giorno mi si è spezzato qualcosa, qui dentro. Dentro di me, intendo. No, non è che tu mi abbia deluso. Io non posso essere delusa. Io sono stata delusa già tante volte, e da quanto di più grande io possieda: la mia vita, o forse la vita in genere. Perciò non può più succedermi: niente e nessuno può surclassare quell'orrore, neanche arrivare ad equipararlo. Nemmeno tu. Quindi no, non mi hai deluso. Ma mi si è spezzato qualcosa, dentro, e adesso mi ritrovo i cocci sparsi per il corpo: sono cocci taglienti, che il mio organismo sta disperatamente cercando di rimettere insieme. O magari semplicemente di somatizzare, di somatizzarli per quello che sono: cocci, per l'appunto. Ma non è facile. Si muovono dentro di me, vagano in piena libertà: quando devo mangiare mi serrano lo stomaco, quando voglio pensare m'incanalano la mente in un'unica direzione, quando ho bisogno di dormire m'impediscono di chiudere gli occhi. Ma non sono i cocci del mio amore, dell'amore che ho per te. L'amore non si logora e nemmeno si scalfisce: quelle sono cazzate, cazzate per gente che non può che universalizzare la propria mediocrità. Per questo io neanche ci penso, a fare a meno di te. Perchè non è vero che eliminerei il problema definitivamente: tu non sei un dente e non sei un arto in cancrena. Non posso eliminarti: sarebbe come se avessi il cuore malato e decidessi di farmelo espiantare. Di privarmi del cuore. Non si può e lo sai: io non posso respirare la tua assenza e tu non puoi respirare la mia. Il silenzio sì ma non l'assenza. La tua assenza, io, non arrivo neanche a pensarla. Perciò non posso fare altro che combattere, ogni giorno da qualche giorno: combattere furiosamente per salvarci.
Vorrei. Vorrei che tu domani mi telefonassi e mi dicessi: "Sto venendo da te".
Io non riuscirei a crederci: "Che vuol dire?".
"Vuol dire che sono qui. Che sono venuto da te. Perchè ho avuto troppa paura di perderti", diresti tu con quel mezzo sorriso limpido disegnato nella voce.
"Stai scherzando?", replicherei io.
Tu rideresti, "No".
"Oh mio dio" biaschicherei e poi ti domanderei: "Ma dove sei?".
"Alla stazione, che tra l'altro è un posto orrendo".
Avrei la voce spezzata: "Vengo a prenderti subito. E poi ti lecco tutte le ferite".

Un abbraccio eterno.




 
Tutto sommariamente presunto da Ofelia ,
con


4 Comments:


  • At 15.1.09, Anonymous Anonym

    si invece che risponderti sul mio blog era meglio se ti rispondevo sul tuo.
    comunque.
    i cocci sono dei figli di puttana e il fatto che tu riesca a combattere nonostante loro ti rende almeno dieci volte più forte della sottoscritta. o forse no.
    potresti scrivermi una mail. o potremmo vederci. è che vedersi è un casino. che tu ci creda o no avevo la fermissima intenzione di chiederti se potevo venirti a trovare appena dopo laureata. per ora ho gli esami, e sono gli ultimi non posso mancarli. e poi c’è la tesi. e la laurea ad aprile.
    fatto sta che siamo due pazze autolesioniste mentali. questa mi piace. molto.
    vorrei tanto vederti e il condizionale non mi piace. che si può fare?
    e gli opposti, si sa, si attraggono.

     
  • At 16.1.09, Anonymous Anonym

    credo che si possa essere sia forti sia deboli fragili e inermi. credo invece che imbattibili no, sia impossibile esserlo.
    lo sai, in questi mesi che - ora sembrerà che sto tendendo al dramma, e probabilmente è vero, ma se è vero posso garantire almeno che è inconscio - sono stati i più terribili che mi è toccato vivere, avevo spesso un'immagine in testa. di parlare con te di tutte queste cose. in una situazione ben chiara: siamo una di fronte all'altra, sedute a un tavolo alto, su degli sgabelli da pub, con un bicchiere molto fashion di vino molto rosso, e due sigarette [una a testa]. siamo avvolte nella penombra e nel fumo. più o meno. è una scena molto anni cinquanta. non so perchè. però sarebbe bello. probabilmente quando non si trova la salvezza da nessuna parte si crede che sia una scena da film noir che non può verificarsi nell'immediato, a salvarti.
    però non so. era bello perchè c'eri tu, ecco. e perchè nel mio immaginario - non avendoti mai vista -, la scena anni cinquanta con bicchiere di vino, sigaretta e guanti neri lunghi fino al gomito ti si addice.
    sto farneticando mi sa.
    dopo la laurea. aspettami perchè arrivo. "agire" non è mai stato il mio verbo preferito ma adesso mi sono rotta il cazzo di immaginare invece di.
    [leultimeparolefamose]

     
  • At 27.1.09, Anonymous Anonym

    Sacrosante verità i cocci che vagano in piena libertà, l'amore che non si logora, il non potere eliminare. Io sono già alla parte dell'assenza...buon cocciamento, sono solidale.

     
  • At 27.1.09, Anonymous Anonym

    Direi che questa storia del silenzio è piuttosto di moda in questo periodo. Almeno, io sono costretto a vestirmi di silenzio al momento.