Non sono morta: notizie dal microcosmo color tramonto delle donne col cuore ipertrofico...
ON AIR: Nothing compares to you, Sinead O'Connor
In questo considerevole lasso di tempo, ho letto tre libri: La grammatica di Dio di Stefano Benni [che forse dovrebbe darsi all'ippica anzichè continuare a rigettare - è questo il verbo giusto - banalità di tale portata], Pulp di Charles Bukowski [niente di che, francamente, ma Bukowski rimane sempre Bukowski] e La donna di Gilles di Madeleine Bourdouxhe [una delicata, crudele e bellissima tragedia greca in salsa femminile]. Ho scoperto Nanni Moretti - che continuo a trovare leggermente antipatico - e mi sono resa conto ch'è stato geniale, a tratti: parlo di Palombella rossa, Bianca ed Ecce bombo, soprattutto, e non dei film più recenti [Il caimano fa abbastanza cagare]. E aspetto di guardare Caos calmo, cercando di superare l'idea che il film non potrà sicuramente equiparare il libro e il modo in cui Moretti armeggia coi capezzoli della Ferrari. Cos'altro? Ho sperimentato il capello mosso [con risultati opinabili, direi] e ho dato tre esami nel giro di un mese e dieci giorni [infatti sono moderatamente esaurita]. In realtà, me ne manca ancora uno: incrociamo le dita e chiudiamo il discorso.
"Ogni giorno è così. Quando mancano pochi minuti all'arrivo di Gilles, Élisa è ridotta a un corpo privo di forze, tutto dolcezza e languore - pura attesa.
Immagina di slanciarsi verso di lui e stringerlo fra le braccia . Ma alla vista della figura alta e muscolosa che compare d'improvviso in abito di fustagno nel vano della porta, si sente ancora più debole..."
Sono da lui, nella tana dell'eroe, da sabato e non ho per niente voglia di andare via. Sono cose così piccole, minuscole, impercettibili [infatti le percepisce solamente la sottoscritta]... Usare il suo pc, fare la spesa con lui, fare colazione insieme o farla da sola nel suo letto, andare a nanna sapendo che lui è nell'altra stanza e dormire beatamente perchè lui è lì, appendere i miei vestiti nel suo armadio, trovare il mio spazzolino sempre lì nel bicchiere accanto al lavandino, vederlo sorridere mostrando i denti, ingelosirmi per qualsiasi cosa abbia a che vedere con un passato un pò più remoto del 2004, sentirmi impacciata e sapere che quando sarò da sola "impacciata" diventerà "inadeguata", ascoltarlo mentre dice che berremo il vino dei suoi e che sua madre mi manda a salutare per telefono, senza riuscire a dire niente, arrossendo e basta, e poi aspettare con una strana - ansiosa e languida - impazienza che torni dal lavoro, perchè tra tre ore entrerà da quella porta e il suo viso si allargherà in un sorriso commovente, familiare, bellissimo. Mi sento bene, mi sento a casa... e non m'importa se tutto quello che ho scritto è di una banalità disarmante, ha il sapore della dipendenza o non è da me.
E poi c'è un bel sole fuori, oggi.
'Cause nothing compares
nothing compares to you.
Non mi ha fatto così cagare La grammatica di Dio anzi, penso che Benni abbia ritrovato degli spunti notevoli, non in tutti i racconti, ma qualcuno sopra le righe c'era. Comunque nettamente in ripresa dopo Margherita Dolcevita.
Nanni Moretti sta tremendamente antipatico anche a me e, non vorrei sbagliarmi, ma Caos calmo non è suo, vi recita soltanto, forse ha scritto la scenografia.