Breve parentesi: vorrei che si tralasciasse la mia disperata full immersion nel mondo di Zucchero, grazie.
Sono tornata in Calafrica, qualche giorno fa: fortunatamente sarà un periodo breve e - spero - indolore, perchè fra una settimana sarò di nuovo in quel della capitale. E, a dio piacendo, dovrei rimanere ferma per un mesetto abbondante, senza scossoni italo-calabresi di varia natura e genere [che so... visite a sorpresa di familiari illusi, presuntuosamente convinti di assurgere al ruolo di apportatori di benessere nella desertica esistenza romana che sono solita vivere (e con sommo godimento, grazie tante), povera io]. Parte il conto alla rovescia, insomma, e poi sarò salva.
Quanto alla mia vita universitaria, direi che non mi posso lamentare: l'esame di sociologia economica [con l'esimio prof. Luciano Pellicani (l'uomo che amo, con cui farò la tesi e anche l'amore, che mi ha salvato dall'odore stantio del mondo ritual-accademico), sempre sia lodato] è andato magnificamente. Trentaelode, dopo una spettacolare discussione a due [a due partecipanti, sottolineo] su Nietzsche, "la follia come ragione del singolo" [e chi sa di chi è questa vince un bel premio], la scienza moderna e lo sviluppo sostenibile. E' stato bellissimo, e non poteva essere diversamente: io gli sono devota, e non dico per dire.
Per non parlare dei miei progressi artistico-culturali, nient'affatto trascurabili: sono stata ai Musei Vaticani, signore e signori. Cappella Sistina, stanze di Raffaello, appartemento Borgia e quant'altro [tralascio il museo egizio, scrivendolo appositamente in lettere minuscole, perchè ho sempre trovato la civiltà egizia molto poco attraente]. Il tutto, in compagnia dell'eroe romantico inesistente [cioè, di esistere esiste, eh: è solo che non è un eroe romantico, perlomeno non nel senso stretto del termine (può andare? è un'espressione della Plath, perdio: io non ci avrei mai pensato, ad un eroe romantico inesistente, però mi piace, e gli calza a pennello, giuro), e allora chiudo questa parentesi che sto iniziando ad avvertire i primi sintomi del mal di mare], del suo sudore e della sua perplessità nei confronti delle doti pittoriche di Raffaello Sanzio. E' un provocatore, l'ho sempre saputo [non Raffaello, eh, anzi]. Ad ogni modo, è stato bello, in un modo silenzioso ed evidente al contempo che, rischiando per più di una volta di sentirmi felice, ho avuto paura di essere appariscente, di dare spettacolo solo nell'indossare un sorriso esagerato, esageratamente sereno. E non ne esistono di paure più belle - no, non ne esistono.
Tienimi con te. Fino alla fine del mondo, tienimi con te.
Solo io ti aggiusto il cuore.
la civiltà egizia è interessantissima, cazzo dici!?
bacio.