ON AIR: Mad World, Tears for fears [performed by Gary Jules]
Oh, è così divertente, essere me.
Tornata dalla Calabria - e dico: manco il tempo di levare la roba dalla valigia e riporla nell'armadio [o in lavatrice, a seconda] - la mia salute cagionevole ha pensato di stordirmi con una sorprendente novità: un occhio inspiegabilmente gonfio, arrossato, infiammato. Il mio povero occhio destro. Paragonarmi a Quasimodo, il gobbo di Notre Dame [non Salvatore], sarebbe decisamente limitativo: SONO UN MOSTRO. Esco di casa solo ed esclusivamente con gli occhiali da sole [quelli super coprenti, a mo' di diva anni '50] e, per lo più, evito di uscire. Per la salvezza dell'anima di chi potrei incontrare, s'intende. Ed è inutile spalmare gel, pomate, cremine e quant'altro [Pensulvit, cortisone, VASELINA (manco dovessi farmi sodomizzare, dico io - sì, ci sarà un consistente aumento di visite, da oggi in poi)]: è tutto miseramente vano. Povera Ofelia.
C'è di buono [anzi, di meraviglioso] che sono riuscita a liberarmi del peso di - quasi - tutti i regali di Natale in poco meno di un'ora: sono entrata in un negozio [Oviesse - sempre sia lodato], ho fatto un giro di ricognizione [neanche troppo accurato], ho ripercorso il tragitto appena terminato in senso inverso e ho riempito le braccia mie e quella delle mia coinquilina di tanti piccoli cazzetti semi decorativi con cui andrò a suggellare rapporti amicali ogni anno più profondi e sinceri. Sì, faccio dell'ironia. E - sì, certo - sono terribilmente ipocrita. Ma non è colpa mia. Io non ho la soluzione ad ogni problema, ho vent'anni anch'io [e non quaranta, dio cristo] e ho deciso, da oggi, di concedermi tutti i malumori e gli isterismi a cui non ho ceduto in questi anni. Chiamatela come volete: post-adolescenza, tarda adolescenza, follia bell'e buona, morbo della mucca pazza, Totò e Peppino... fa niente.
Devo passare dal supermercato. So bene che non potrebbe mai e in nessun modo rappresentare un argomento di pubblico interesse ma mi piace ottimizzare lo spazio [o il tempo o tutti e due] e usare i post anche come promemoria, così, durante la rilettura, posso farmi venire in mente tutto quello che di sicuro avrei dimenticato, oltre che gongolare visibilmente per il genio assoluto che spargo a piene mani, in ogni mia manifestazione [sì, anche in quelle corporali]. Sottolineo che non ho ancora deciso di cosa mi nutrirò, oggi: ho del pesto per cucinare la pasta ma devo stabilire se usarlo per pranzo o per cena, considerato che la mia coinquilina [l'altra è a casa sua, a Firenze, in placida attesa del Natale, fra oculisti, dentisti e sonni profondi] se ne andrà alla festa della Facoltà di Giurisprudenza. Insieme a più o meno - credo - l'intera Università La Sapienza. Che invidia. Se non avessi il maglione, mi mangierei i gomiti.
Cos'altro? Domenica, per l'emozione di vederlo, potrei anche farmi la pipì addosso. Sarebbe una scena eccezionale. Infatti, se dovesse realmente succedere, vedrò di filmarmi e mettermi in rete [a meno che qualcuno non trovi offensivo anche questo (non vorrei mai provocare altri problemi a quel sant'uomo di Google)].
Ah, dimenticavo. Orologio batte orecchini di perla. E Natale sia.
Hide my head I want to drown my sorrow
no tomorrow, no tomorrow.
e io che mi aspettavo la lista della spesa completa prima della fine del post..
(sai quante cose si capiscono di una persona dalla sua lista della spesa?)
2+2 = deluso