20.11.06,8:46 PM
Secondo qualcuno [Murakami Haruki, per esempio], la comprensione non è che un grande gigantesco insieme di fraintendimenti...
ON AIR: Strategie, Afterhours
MI PERDONI, SIGNORA, MA QUANDO UNO E' COLPITO DA UNA PISTOLA, SANGUINA.
da Mucchio selvaggio, Sam Peckinpah
Alla mia bestia prediletta [e non ti linko tanto per non scadere nello squallore],
ti annienterei. Con un colpo secco - che sia uno sparo, una pugnalata, un avvelenamento crudele - io ti annienterei, senza rimorsi.
La verità sta in un punto sospeso, in mezzo al tuo sguardo pseudo furbo che s'agghinda di una sensibilità che - evidentemente - non hai: simulami un teatrino di false comparse, falsi sentimenti, falsi cedimenti, così saprò ricompensarti con lo sbadiglio annoiato dei miei arti assuefatti al tuo noi insipido e squilibrato. Io non voglio altro che rispetto, rispetto per questi occhi che ti possono scavare dentro - per quanto tu non voglia o non possa [la cosa non mi riguarda, non m'importa] ammetterlo: tu sei il buco ricucito, in fondo ad un'anima che non sapevo di possedere, che continua a prudere il suo desiderio smodato di riaprirsi, rigettare filamenti anneriti di un te che non sono più in grado di sostenere. Tu m'abbatti qualsiasi vitalità, mi martelli in testa fino a sotterrarmi, mi strazi da dentro con una lentezza languida che mi nausea al solo pensiero di quanto pendo dalle tue labbra. Al solo pensiero di quanto impegno e quanto stramaledetto amore [o come cazzo vuoi chiamarlo] io riesca ad accumulare, dentro di me, al solo scopo di prodigarmi per chiudermi gli occhi e tapparmi le orecchie e non vedere quanto male potresti farmi, solo alzando un dito. E non è giusto, non è giusto per niente.
Guardami. Guarda quanto male mi fa, sentirti dire che sono nient'altro che una buffa e pallida delusione.
E tu non sei niente, niente, se non il dolore feroce che mi rode le ossa mentre sprofondi accanto a me, in quel sonno violento che usi dormire, ed io mordo il cuscino e piango il silenzio e non conosco il modo per farti ascoltare la me soffocata.
Esistono frammenti di me di cui non è giusto tenerti all'oscuro e non è giusto per me.
Perchè ho il diritto d'incazzarmi e ho il diritto di piangere e ho il diritto di rinfacciarti quello che non va bene per me e ho il diritto di meritare un po' di tenerezza e ho il diritto di sentirmi importante e rispettata. Soprattutto da chi sostiene di tenere a me come a nessuno al mondo.
E porco iddio, io lo so.
Ofelia non starnazza. Ofelia non è intellettualmente inconcludente. Ofelia non si finge sprovveduta solo per elemosinare tenerezza. Ofelia non sbatte le ciglia. Ofelia non ha bisogno di dimostrarsi in un modo piuttosto che in un altro. Ofelia non mette vincoli a se stessa solo perchè è in presenza di un uomo. Ofelia non biascica paroline idiote per sentirsi rispondere col piglio virile. Ofelia non deve simulare nulla, semplicemente perchè Ofelia non è una donna da niente.
E non me ne frega un cazzo.
Ofelia bestemmia e si tormenta i capelli e si mangia le unghie e guarda dall'alto in basso ed è in qualsiasi modo le vada di essere. Ofelia non ha certo bisogno del tuo pisello - sai - per sentirsi magnifica.
Perciò - lasciatelo dire - non ci sarà mai nessun'altro che possa trovare adorabili certi tuoi silenzi e non esisterà mai nessuno al mondo che possa intenerirsi di fronte al modo in cui riesci ad essere goffo, con le mani composte.
Non è facile, per me. Niente è mai stato facile, per me. E tu non mi hai mai chiesto scusa, mai, per nulla.
E' tutto così triste, così triste e grigio.
Ma non sanguinerò per sempre, perchè - prima o poi - il mio sangue finirà.
Sarai tu a piangere. E, nemmeno allora, mi sentirò felice.


senza sapere dove finisce l'ansia e dove inizia Ofelia
l'orrore di sapersi inutile garante di false speranze
continua a credere Ofelia crede
in questo microcosmo bistrattato e duale
dimentica di una sè dignitosa
sguazza nel male
il male di sapersi lucidamente imperfetta
e sola
tra gente che non conosce l'esistenza astratta
tra soli tremanti nuvole sbiadite notturni ambigui
ridente scempio di esistente imputridite
il nostro autunno
il mio autunno
il cataclisma melanconico
la stagione perfetta
ignorando ogni ragionevole grigiore morale
ignorando ogni consapevolezza del nulla
a Ofelia non bastano i placebo
non le bastano le mistiche inconsistenti
Ofelia non appartiene a questo mondo ben disegnato
Ofelia è lo schizzo maldestro
il dolore visuale
il disordine completo
il sudiciume di macerie sociale
e la perfetta
perfetta
ignominia del nulla

se potesse
sai
dirti che ha freddo
sapendo
che non la ignorerai
Povera Ofelia.
Scopami fra fiori urlanti.
 
Tutto sommariamente presunto da Ofelia ,
con


5 Comments:


  • At 20.11.06, Blogger giacomo

    comincia a diventare un blog da top girl. barocca, se vuoi, ma top girl.
    porco dio.

    ma una telefonata?

     
  • At 21.11.06, Anonymous Anonym

    oh cristo.ora: mi connetto. avevo già in mente che scrivere. e ofelia ha scritto la stessa cosa.letto la ragazza dello sputnik, manco a dirlo quella frase della pistola m'ho colpito che ora non me la tolgo più dalla testa.

    io di perchè ne ho fin troppi. l'importante prima o poi è risolverli tutti, mandare a fare in culo e comniciare da capo. anche se so di non esserne capace. anche perchè odio soltanto in silenzio.

    però ti adoro, ecco

     
  • At 21.11.06, Anonymous Anonym

    no, senza risolvere i perchè. forse così è troppo facile e razionalmente impeccabile. nonchè poi stupido. non concludo mai niente, in effetti.

    e sul non amica, avevo da aggiungere una cosa. se intendiamo la stessa cosa, allora è perfetto.
    già che "amica" è una parola che mi costa.

    scusa per i miliardi di errori e obrobri nel commento di prima.
    foga da boh.
    l'uomo nero in periodo esame saluta.

     
  • At 21.11.06, Blogger giacomo

    Non tirare frecciate sulla (im)maturità, ho una coda di paglia lunga 10 km.

     
  • At 23.11.06, Anonymous Anonym

    A questo punto sono andato da Feltrinelli e ho comprato Norwegian wood.