Non è che non ci sia nulla di bello, nella vita: è solo che non sono fatta per gli impegni duraturi, ecco tutto...
ON AIR: Con il nastro rosa, Lucio Battisti
Ofelia, con la fretta dipinta sul viso, sale sull'autobus. Si tratta del novantatrè - mica roba da poco - perciò è un miracolo poterlo prendere al volo [non v'è allusione sessuale, in quanto appena scritto]: è un'occasione succulenta che non ci si può e non ci si deve lasciar scappare. Ecco che Ofelia si guarda intorno e, constatando col dovuto stupore l'insolito deserto semi totale, si accorge di un paio di posti vuoti a metà autobus: è più o meno a quel punto che i suoi occhi si posano sulla figura drammaticamente IMPONENTE di un donnone in giacca blu. Si tratta - ahilei - di una controllora in evidente crisi ormonale, tragicamente non lesbica e dunque scarsamente interessata agli occhi dolci e languidi che Ofelia rivolge nella sua direzione, timidamente, sperando che abbia: a) pietà di lei; b) interesse per lei, diverso da quello che potrebbe indurla a domandarle biglietto e/o tesserino; c) una rara sindrome che le impedisca di perseguitare donnine così intelligenti ed ingenue al contempo. La realtà dei fatti è, però, molto diversa: nel tempo infinitesimale che Ofelia impiega a fare cenno all'autista perchè le apra la porta, la controllora si precipita a bloccare ogni uscita, l'autista [pezzo di merda] serra ogni possibile via di fuga e Ofelia rimane incastrata, con le spalle al muro, incapace di reagire in alcun modo [le situazioni critiche e/o imbarazzanti la pietrificano, è ormai un dato di fatto].
- Favorisca biglietto o tesserino.
- Ehm... di cosa si tratta?
- Faccia poco la spiritosa.
- Sì, no, soffro di amnesie.
- Favorisca il biglietto, signorina.
- Se mimassi una crisi epilettica avrebbe pietà di me?
- Non credo.
[come potete constatare, la controllora è completamente priva di senso dell'umorismo, a differenza di Ofelia]
- Senta, non ce l'ho il biglietto: ne avevo uno nell'altra borsa e, nel cambio, ho dimenticato di prenderlo.
[che gran bugiarda, Ofelia]
- Allora le faccio il verbale: poi, eventualmente, contesta.
- Posso contestare già da ora?
- No. Favorisca un documento.
[Ofelia fruga nella borsa, cercando di immaginare quali possibilità di salvezza potrebbero esserci: INVANO]
- Ecco, a lei.
- Il biglietto di auguri di sua zia non è un documento di riconoscimento.
- Ah no? E da quando?
- Signorina. Non mi faccia perdere tempo.
- Ecco.
Insomma, in sintesi: cinquanta euri sonanti di multa e un giramento di coglioni simil centrifuga.
Povera Ofelia.
Quel che più infastidisce è che è successo tutto per colpa di una donna, ovviamente frustrata ed ovviamente sessualmente inattiva da almeno cinque anni [era VERAMENTE palese]. Se si fosse trattato di un uomo, ci sarebbero stati diversi strumenti da mettere in gioco per la risoluzione ragionevole e pacifica del tutto: si pensi ad un bel sorriso [la cultura del "grandi sorrisi e grandi scollature" è, ormai, decisamente approvata e sottoscritta], ad uno scuotimento casuale e coinvolgente di una taglia più che rispettabile di reggiseno, alla proposta di un caffè o, in casi estremi, ad un pagamento in natura. Niente di tutto ciò è stato possibile, purtroppo. E dunque multa sia, diomerda.
Per il resto, il saldo di ogni mio debito [il lettore mp3 bisogna che lo consideri un regalo ancora per un po'] è rimandato a data da destinarsi. Dovrei tornare all'università, prima o poi [dovrei davvero?].
E non pensare a quanto calore emanano certi piedi freddi, sotto il piumone.
Comunque adesso ho un po' paura.
ennò tesoramia.. dovevi sfoderare le minaccepseudomafiosecosentine, devo ricordartele eh? devo ricordartele?
*ma tu u sà chini signu iu?
*ma tu a canusci a genti prima i parrà?
*vì ca ti zampu popu sutta i pedi.
[sì tesora, sto studiando... d'altronde ho l'esame il 15. e bodin giace da due giorni osteggiato e inascoltato. e considerando che è solo il secondo autore del libro capirai bene quanto la situazione sia tragica]
il primo dicembre sono a roma. farci together il concerto dei muse è troppo assai un'utopia?