ON AIR: Unintended, Muse
Tanti auguri a te. Tanti auguri a te. Tanti auguri a Lilli. Tanti auguri a te.
Grazie.
Prego.
Scusi.
Tornerò.
Dunque, ho già detto - mi pare - che venti candeline sanno di cianuro. Non credo ci sia altro da aggiungere.
C'è che mi girano sempre le balle, il giorno del mio compleanno, e me ne sto lì immobile a rigirarmi i pollici, constatando con freddo cinismo che mi stanno un po' tutti sul cazzo. E questo, generalmente, è quanto.
Perciò, adesso, andrò a farcirmi di televisione, sperando che questo pomeriggio il mio buonsenso avrà la compiacenza di forzarmi a studiare. Non c'è compleanno che tenga. E, del resto, non è che io abbia altri progetti.
Rileggendo quello che ho appena scritto, mi sono fatta una gran tristezza. Il che, a ben vedere, rientra perfettamente nei miei piani futuri, all'insegna del minimalismo esistenziale. Quand'è stato che ho smesso di sentirmi eccitata per il mio compleanno? Almeno dieci anni fa, credo.
Per la serie: "Donne Di Merda Alla Riscossa" nonchè "Piccole Iene Sorseggiano Martini", sento la mancanza di quelle sedute infinite, con le sigarette che volteggiano fra le dita, poi finiscono in bocca quasi per caso e si accendono con uno zippo luccicante. Sento la mancanza della mia Guenda, e della mia Lenny.
Per la serie: "Questo Potresti Evitartelo", sento la mancanza di certe conversazioni fuori dal tempo, in quella cucina sempre in bilico fra il politicamente corretto e il sudicio, con te che ti perdi nel fumo di una Diana Blu. O, magari, fingi e basta, per fare il fico.
Come si chiama, oggi? Inconsistenza.
Oh, voglio un regalo sorprendente.
You could be my unintended.
a me piace festeggiare, per i regali ovviamente :D ho preso da mio padre, in troppe cose, e l'amore per i festeggiamenti è uno dei geni trasmessi(mi). in realtà mi piacciono di più i preparativi: cioè, finché organizzo ho una certa eccitazione che mi spinge -failaspesa cucina prepara addobba inventamiscugli sceglilamusica vestiti-, poi quando arriva il momento dell'arrivo degli amici un po' mi deprimo, perché significa che è tutto già finito. come a natale, dopo aver aperto i regali, ti scende il magone insomma. ad ogni modo, mi riprendo in entrambi i casi col vino.
ti organizzerei volentieri una festa, anche privata, tipo per me e per te. cucinerei, gonfierei i palloncini e ti regalerei una bottiglia di amarone (e ovviamente poi pretenderei di berne la metà più uno.).
bacio*