ON AIR: Il compleanno di Andrea, Afterhours
Ho necessità fisiologica di mettermi davanti al televisore, con pigiama e cappuccino [il pigiama è una costante, come anche le macchie di cappuccino sul pigiama di cui dicevasi], a drogarmi di almeno venti puntate di Sex and the city, una dietro l'altra. E poi vorrei ingozzarmi con l'ultima serie di Will & Grace, in una sola settimana, tanto da dirne basta e poter accettare serenamente il fatto che non ce ne sarà un'altra, nuova, in futuro. E poi? Di cos'altro necessito, al momento? Di un biberon [non v'è allusione sessuale, in questa mia ultima]. E di tanto taanto taaanto amore.
Che schifo. Ma dico.
"... Io non credo alla famiglia. La famiglia è una menzogna costruita da chi organizzò questo mondo per controllare meglio la gente, sfruttarne meglio l'obbedienza alle regole e alle leggende. Ci si ribella più facilmente quando si è soli, ci si rassegna più facilmente quando si vive con altri. La famiglia non è che il portavoce di un sistema che non può lasciarti disubbidire, e la sua santità non esiste. Esistono solo gruppi di uomini e donne e bambini costretti a portare lo stesso nome ed abitare sotto lo stesso tetto: detestandosi, odiandosi, spesso. Però il rimpianto esiste, e i legami esistono, radicati in noi come alberi che non cedono neanche all'uragano, inevitabili come la fame e la sete. Non te ne puoi mai liberare, anche se ci provi con tutta la tua volontà, la tua logica. Magari credi di averli dimenticati e un giorno riaffiorano, irrimediabilmente, spietati, per metterti la corda al collo più di qualsiasi boia. E strozzarti..."
Lettera a un bambino mai nato, Oriana Fallaci
Dovevo riprendere in mano questo libro, reinserirlo nel raggio dei miei panorami mentali. Assimilare, assimilare senza rimuovere. Ecco, qual è il punto.
E adesso vado a procacciarmi un film, sperando di non passare in bianco pure stanotte.
Sopravviverai sopravviverai sopravviverai.
io. ti. adoro.
e ora aspetto monaco più di prima. il 30 novembre arriverà.
stupenda. tu.
miao*