Parliamo di quell'istituto meraviglioso ch'è l'aperitivo, per favore. Dunque. Innanzitutto, ci tengo a precisare che non mi rassegnerò mai a chiamarlo *happy hour*, perchè - di per sè - questa denominazione mi è sempre stata sulle balle ma, da quando ne canta a pieni polmoni quel decerebrato di Ligabue C'hoDueCoglioniGrossiCosì, mi rifiuto categoricamente d'introdurla nel mio vocabolario. Prestigiosissimo, peraltro. Ad ogni modo, dicevamo dell'aperitivo. E' un rito incredibilmente piacevole, un momento di pura lussuria e tutto quanto. Il problema è che, qui in Calafrica, non ci si può concedere neanche un piacere innocente come l'aperitivo senza incorrere in una incazzatura di quelle colossali, che proprio ti viene voglia di fare lo sgambetto al cameriere e poi prenderlo a botte fino a farlo sanguinare persino dai bulbi piliferi. E sì, perchè oggi pomeriggio, sul tardi, mi era salita un'ansia, un'insofferenza insostenibile, e avevo deciso di uscire a fare una passeggiata distensiva, concludendo con aperitivo in piazza undici settembre [luogo a me risaputamente inviso ma Cosenza è un posto schifosamente piccolo e provinciale]. Preciso ch'ero mossa dall'entusiasmo febbrile delle decisioni istantanee, perciò era molto ma molto improbabile che qualcuno o qualcosa potesse placare il mio improvviso nonché temporaneo amore per la vita. Ma quell'orribile bar in pieno centro c'è riuscito, alla perfezione. Come? Semplice. Ho ordinato un Martini, precisando che volevo due olive. Dentro il Martini, no? Mi pare chiara, come richiesta. Mi è arrivato un Martini, con dentro due olive rinsecchite, senza ghiaccio. Al che mi sono girate le scatole e ho domandato, con gentilezza, al cameriere che ci aggiungesse del ghiaccio. Mi è tornato indietro con UN cubetto di ghiaccio, tra l'altro mezzo liquefatto. Ho lasciato correre, con un sospiro di rassegnazione. Dopo circa cinque minuti, il cameriere è tornato portando con sè delle mandorle salate [e l'ho apprezzato] e un piattino con su delle strane fritture dal colore non ben identificabile. Provandone una, ho potuto constatare ch'erano fredde. E molto più del mio Martini che - lo sanno anche i fermenti lattici - dev'essere ghiacciato. Allora, ho iniziato a bestemmiare e mugugnare insulti fra i denti, seduta al tavolino, sola, come una povera pazza. Ma non è mica finita qui. Il conto era di sette euro e sessanta centesimi. Cosa cazzo c'era, in quel Martini di merda? Oro, per caso? A quel punto, delusa e contrita, ho augurato all'intera piazza di spendere tutti i propri guadagni in medicine. Costosissime.
Ancora, Monaco:
[lo so, lo so: è un incanto].
E poi, Berlino:
[Bahnhof Zoo, chiunque conosca Christiane F. e Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino potrà emozionarsi come è successo a me].
E, infine, Norimberga:
io ADORO break the night with color.
e sì, tu sei divina.
ieri non ero a casa, ero da mio fratello a rodermi il fegato ed incazzarmi come non mai. non con mio fratello. però mi sei mancata. sì. davvero. ti ho mandato tre sms, stronzetta, non mi hai nemmeno risposto. c'è dell'assurdo in quello che è successo ieri. c'è.