ON AIR: Un matto, Fabrizio De André
Ho male alla testa. Non mi aspetto che la notizia faccia sensazione ma, perdio, questo è il mio blog e dovrei sentirmi in dovere di scrivere tutto quello che mi pare. E questo discorso è un po' campato in aria, in effetti: discorso del cazzo. Me ne pento e me ne dolgo.
Ho male alla testa. Non mi aspetto che la notizia faccia sensazione ma, perdio, questo è il mio blog e dovrei sentirmi in dovere di scrivere tutto quello che mi pare. E questo discorso è un po' campato in aria, in effetti: discorso del cazzo. Me ne pento e me ne dolgo.
Il Natale è stato poco natalizio, quest'anno: probabilmente per colpa della sottoscritta, che alla vigilia se n'è andata a letto presto e ieri sera è rimasta alzata fino a tardi a guardare Edward Mani di forbice [l'uomo che si masturbò una volta sola] e Amore e guerra, di quel geniaccio di Woody Allen. Insomma, diciamo che i miei calzini erano gli unici segni della mia consapevolezza natalizia. E questo è quanto.
Volete un bilancio in termini di regali? Ebbene: maglione rosa con terribili applicazioni strass da sfoggiare soltanto durante la pulizia più approfondita del bagno, sciarpa pellicciosa con cadaveri di topo appiccicati a mo' di simulacri di devastazione e morte, centone apprezzatissimo, borsa Gucci di un certo calibro. Sì, sono una merda, una vera merda materialista.
Cos'altro? Devo preparare tre esami: diritto pubblico, economia aziendale e informatica. Ci sarebbe anche matematica generale, ma non ce la farò mai. E' necessario che io ritrovi la mia essenza zelante, quella che m'ha resa una persona mediamente ammirevole negli ultimi diciannove anni, quella che m'ha permesso di avere molto, quella che m'ha convinto di dover concludere qualcosa di buono, nella vita.
Sarà che, ultimamente, farnetico. O rantolo. O annaspo. O. Sarà che ne parlo tanto, dei miei momenti meno felici, tanto perchè mi piace l'idea di poter scegliere di essere umana. Io che non lo sono.
E poi. Sto rivalutando l'idea di avere un figlio. Forse l'orologio biologico comincia a farsi sentire, forse. Ma il punto è che penso a questa eventualità, penso che ho il potere di dare la vita, penso ch'è l'unica cosa che possiedo per davvero e posso scegliere di regalarla ad un essere mio. Mio nel senso meno materialista, che ci crediate o no. E no che non ho avuto un infelice incontro con la cultura new age. Crepate.
E se amassi? Così, all'improvviso?
No, non è possibile.
Tu prova ad avere un mondo nel cuore.
un po' mi spaventi.