ON AIR: A pain that I'm used to, Depeche Mode
Oh no. Non riuscirei mai a seguire una scaletta, rendendo questo post un perfetto resoconto delle mie vacanze romane: piuttosto, sarà un ripetersi di flashback e frasi senza il minimo senso compiuto, in coerenza col più recente Lillian style versione 10.5. Perchè non so da dove cominciare e non so se ho voglia di cominciare e non ho chiara neanche una delle sensazioni che si divertono a rivoltare il mio organismo già di suo debilitato dalla vita universitaria nonché McDonald's way of life.
Stobenestomale.
C'è di buono che ho conosciuto una persona di un certo calibro, donna fiorentina dal nome lezioso, tale Guendalina. Un gioiellino di ragazza che mi sostiene al meglio nelle mie numerose manifestazioni di totale asocialità, occhio sprezzante, cuffie nelle orecchie e andate tutti a farvi fottere simpaticamente. No, non stiamo vivendo insieme una seconda adolescenza: siamo solo molto ma molto migliori della media. Tutto qua.
La prestigiosa Luiss Guido Carli è - come già dissi, non ricordo in che occasione - un prestigioso bordello intellettuale per giovani rampolli destinati a futuri mediamente [in]gloriosi. Del tipo che, al mattino, è tutto uno sfilare con borsa Gucci e scarpa D&G e tu, col voltastomaco, cerchi un cespuglio in cui vomitare quei chilometri d'intelligenza in più che ti ritrovi. Che forse l'idiozia è una fortuna, in certe condizioni. Ad ogni modo, è tutto molto divertente. Assistere all'auto massacro degli individui della levatura più bassa, è uno dei miei passatempi preferiti.
Eh no. Ora non sono felice di essere qui, a Cosenza. E - lo ammetto - non vedo l'ora di tornare a Roma. Non perchè Roma sia Eldorado e non perchè io adori la vita mondana, è solo che mi piace sapere di avere delle possibilità. E Roma è un insieme infinito, di possibilità. E poi è bello quando sta per diventare buio, camminare sotto gli alberi, ignorando l'odore pestilenziale delle merde canine, e pensare sono sola fin dove piace a me e ho una gran voglia di dimostrare qualcosa a qualcuno. Non è un discorso chiaro, lo so, ma stiamo lavorando per voi.
E non dovrei leggere Tokyo blues.
A quest'ora ti avrei già chiesto vieniacenadame. Ragazzina sentimentale. Sputami in faccia. Disprezzo.
There's a hole in your soul like an animal.
Oh no. Non riuscirei mai a seguire una scaletta, rendendo questo post un perfetto resoconto delle mie vacanze romane: piuttosto, sarà un ripetersi di flashback e frasi senza il minimo senso compiuto, in coerenza col più recente Lillian style versione 10.5. Perchè non so da dove cominciare e non so se ho voglia di cominciare e non ho chiara neanche una delle sensazioni che si divertono a rivoltare il mio organismo già di suo debilitato dalla vita universitaria nonché McDonald's way of life.
Stobenestomale.
C'è di buono che ho conosciuto una persona di un certo calibro, donna fiorentina dal nome lezioso, tale Guendalina. Un gioiellino di ragazza che mi sostiene al meglio nelle mie numerose manifestazioni di totale asocialità, occhio sprezzante, cuffie nelle orecchie e andate tutti a farvi fottere simpaticamente. No, non stiamo vivendo insieme una seconda adolescenza: siamo solo molto ma molto migliori della media. Tutto qua.
La prestigiosa Luiss Guido Carli è - come già dissi, non ricordo in che occasione - un prestigioso bordello intellettuale per giovani rampolli destinati a futuri mediamente [in]gloriosi. Del tipo che, al mattino, è tutto uno sfilare con borsa Gucci e scarpa D&G e tu, col voltastomaco, cerchi un cespuglio in cui vomitare quei chilometri d'intelligenza in più che ti ritrovi. Che forse l'idiozia è una fortuna, in certe condizioni. Ad ogni modo, è tutto molto divertente. Assistere all'auto massacro degli individui della levatura più bassa, è uno dei miei passatempi preferiti.
Eh no. Ora non sono felice di essere qui, a Cosenza. E - lo ammetto - non vedo l'ora di tornare a Roma. Non perchè Roma sia Eldorado e non perchè io adori la vita mondana, è solo che mi piace sapere di avere delle possibilità. E Roma è un insieme infinito, di possibilità. E poi è bello quando sta per diventare buio, camminare sotto gli alberi, ignorando l'odore pestilenziale delle merde canine, e pensare sono sola fin dove piace a me e ho una gran voglia di dimostrare qualcosa a qualcuno. Non è un discorso chiaro, lo so, ma stiamo lavorando per voi.
E non dovrei leggere Tokyo blues.
A quest'ora ti avrei già chiesto vieniacenadame. Ragazzina sentimentale. Sputami in faccia. Disprezzo.
There's a hole in your soul like an animal.