ON AIR: Lost, Motel Connection
Stavo pensando che i miei post sono spesso conditi da citazioni, molte delle quali non CHIARAMENTE citazioni: voglio dire, uno dei tanti fanatici del Copyright Way Of Life potrebbe anche decidere di denunciarmi presso qualche apposito tribunale. O cose così. E non sarebbe carino, per nulla.
Stavo pensando che i miei post sono spesso conditi da citazioni, molte delle quali non CHIARAMENTE citazioni: voglio dire, uno dei tanti fanatici del Copyright Way Of Life potrebbe anche decidere di denunciarmi presso qualche apposito tribunale. O cose così. E non sarebbe carino, per nulla.
Ad ogni modo, il Pranzo è andato piuttosto bene. Nel senso che è stato divertente: abbiamo fatto festa fino all'ora di pranzo, a scuola [con contorno di musica, palloncini, canzoni cantante a squarciagola, sigarette al vento e lacrime varie ed eventuali], poi ci siamo avviate verso il mare in una Women Mobile a suon di Verdena e siamo al fine giunte presso il ristorante, dove abbiamo consumato un pasto luculliano [con contorno di canzoni lette con la voce rotta, Catia, pacchi da scartare, cuccioli affamati e lacrime varie ed eventuali]. A sera, tutti in una casa a picco sul mare [ma anche e soprattutto sulla strada e sui binari della ferrovia] per cantare le canzoni di Lucio Battisti col mitico Canta Tu!, chiudersi in una stanza buia per l'emicrania etilica, ballare Franz Ferdinand e Chemical Brothers, mangiare Macine a mezzanotte e poi infilarsi vestiti in un letto singolo con *gente ingombrante e poco galante* mentre al piano di sopra le molle dei materassi rumoreggiano seguendo il tipico ritmo ondulatorio sussultorio. Niente di che, alla fin fine.
Solo, mi dispiace un po' che sia già tutto finito. Nonostante sia ben poca la gente che penso meriti la mia attenzione, lì dentro. Probabilmente, è più una questione di nostalgia, di quel sentimento micidiale che usa corrodere da dentro e nascere dal niente, così, spesso senza necessitare d'appoggio. Mi fa un po' male il cuore.
Per non parlare del mio amato prof che leggeva Compagno di scuola e Notte prima degli esami, in piedi, con quella cadenza italo-calabrese, tendente alla poesia semplice. Cristo santo, quanto ho pianto. Da tirar via le meningi, per non sentirle più pulsare. Per non parlare di quanto sarà dura non rivederlo più ogni mattina, lui come anche qualcun'altro. E' banale ma è così.
Non so. Ieri, in quella casa, aleggiava un'atmosfera insolita: al di là del solito bordello post atomico, c'era dappertutto come un senso di decadenza, quell'alone angoscioso che ha il sapore di ogni 'dopo'. Brutto, cioè: non del tutto brutto, ma brutto.
Buh. Mi sento un po' spaventata, magari anche un po' svuotata, ma è necessario che io non scada nel melodramma. Assolutamente NECESSARIO, sì.
You feel stoned.