30.3.05,8:08 PM
Tanto per dire ch'è cenere, quella che vi piove addosso...
ON AIR: She is in parties, Bauhaus
Come "il mondo vero" finì per diventare favola. Storia di un errore.

1. Il mondo vero, attingibile dal saggio, dal pio, dal virtuoso, - egli vive in esso, lui stesso è questo mondo.
[La forma più antica dell'idea, relativamente intelligente, semplice, persuasiva. Trascrizione della tesi "Io, Platone, sono la verità"].
2. Il mondo vero, per il momento inattingibile, ma promesso al saggio, al pio, al virtuoso ["al peccatore che fa penitenza"].
[Progresso dell'idea: essa diventa più sottile, più capziosa, più inafferrabile - diventa donna, si cristianizza...].
3. Il mondo vero, inattingibile, indimostrabile, impromettibile, ma già in quanto pensato una consolazione, un obbligo, un imperativo.
[In fondo l'antico sole, ma attraverso nebbia e scetticismo; l'idea sublimata, pallida, nordica, konigsbergica].
4. Il mondo vero - inattingibile. Comunque non raggiunto. E in quanto non raggiunto anche sconosciuto. Di conseguenza neppure consolante, salvifico, vincolante: a chi ci potrebbe vincolare qualcosa di sconosciuto?...
[Grigio mattino. Primo sbadiglio della ragione. Canto del gallo del positivismo].
5. Il mondo vero - un'idea, che non serve più a niente, nemmeno più vincolante - un'idea divenuta inutile e superflua, quindi un'idea confutata: eliminiamola!
[Giorno chiaro: prima colazione; ritorno del bon sens e della serenità; Platone rosso di vergogna; baccano indiavolato di tutti gli spiriti liberi].
6. Abbiamo tolto di mezzo il mondo vero: quale mondo ci è rimasto? Forse quello apparente?... Ma no! Col mondo vero abbiamo eliminato anche quello apparente!
[Mezzogiorno; momento dell'ombra più corta; fine del lunghissimo errore; apogeo dell'umanità; Incipit Zarathustra].
Il crepuscolo degli idoli ovvero come si filosofa col martello
Friedrich Nietzsche
 
Tutto sommariamente presunto da Ofelia ,
con


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